[Dialogante 1] Ho l’impressione che abbiamo chiuso la
precedente tratta con una sciocchezza.
[Dialogante 2] Impressione senz’altro condivisa.
[Dialogante 1] Ma non è in contraddizione – la massima,
dico, non l’impressione – con se stessa?
[Dialogante 2] E perché dovrebbe?
[Dialogante 1] Perché una massima trasferibile in “qualsiasi
altro contesto” non è più locale ma “universale”, cadendo quindi in UMC, che,
per IMC, l’annienterebbe.
[Dialogante 2] Sarebbe autocontraddittoria se la pensassimo
in UMC, non se la pensiamo in un UCL di grandezza variabile, mai però
coincidente con IMC. E qualsiasi ‘arresto’ non potrebbe che delimitare un UCL.
[Dialogante 1] I soliti giochetti cui ci invita IMC…
[Dialogante 2] … o forse il concetto di ‘infinito’. Sono
questi a essere tempo perso, non le discussioni su un titolo.
[Dialogante 1] Allora perché ci ricadiamo sempre?
[Dialogante 2] Per due ragioni: la prima, credo, per un
difetto o una caratteristica ineliminabile della logica binaria in quanto tale,
la seconda perché l’aporia di fondo di questa logica, come dimostrato dai
teoremi di Gödel e derivati, è un attrattore al quale è difficile sfuggire, l’equivalente
per il pensiero, di un ‘buco nero’.
[Dialogante 1] Non potrebbe, questa, essere una ragione
sufficiente per eliminare del tutto IMC dagli strumenti del pensiero?
[Dialogante 2] Non IMC, ma UMC…
[Dialogante 1] … cui per altro abbiamo dedicato, qualche
anno fa, un intero libro e, tra i nostri, non dei peggiori.
[Dialogante 2] UMC, il grande nemico, divenuto come per
magia il più potente alleato.
[Dialogante 1] Per caso, si tratta di una strategia orientale
per evitare la guerra?
[Dialogante 2] L’oriente c’entra di sicuro…
[Dialogante 1] … ma non credo possa evitare la guerra. Se
qualcosa lo potrà, saremo noi stessi a denunciare la sua assurdità.
[Dialogante 2] Ci sarà un tribunale ad accogliere questa
denuncia?
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