lunedì 19 dicembre 2011

Un prodotto del tempo

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Non è un tema che mi appassiona… Tuttavia, qualche parola ancora sulla vecchiaia.
Rileggendo il postino precedente, sento un po’ il sapore di sciroppo per la tosse che spesso hanno le parole dei vecchi. È forse un sapore ineliminabile come l’aura di saggezza che li circonda. Rinuncerei volentieri all’uno e all’altra, ma è come dire che uno rinuncerebbe agli anni che ha. Sciroppo e saggezza sono un prodotto del tempo, non c’è che rassegnarcisi.
È invece di qualche interesse osservare come anche la nostra facoltà più ‘personalizzata’, il pensiero, sia strettamente legata alla fisiologia del vivente. Non pensiamo più come da giovani e neppure come persone di mezza età. Pensiamo come si pensa da vecchi, alcuni caratteri del nostro pensiero sono comuni a quelli della nostra stessa età. Abbiamo vissuto nella convinzione di star costruendo un’individualità assolutamente unica lungo una vita anch’essa unica e irripetibile, e ci ritroviamo, nei casi peggiori con l’alzheimer, in quelli più fortunati con una mentalità che i ‘non vecchi’ giudicano antiquata, incapace di comprendere l’attualità. Guardandoci da fuori –cosa che talvolta ancora mi riesce– mi vedo anch’io così:
  • da musicista non capisco il mondo del rock e della canzone,
  • da uomo della strada non capisco la crescita infinita,
  • da elettore non capisco la maggioranza degli elettori,
  • da cittadino europeo non capisco l’Europa,
  • non condivido il capitalismo, la morale corrente, la meritocrazia,
  • possiedo un computer ma non lo so usare,
  • mi piacciono i film polizieschi ma non li capisco,
  • approvo la libertà sessuale ma non la eserciterei,
  • osservo il disimpegno e l’apolicità dei giovani ma non li approvo,
  • sono tuttora dalla parte dei giovani, anche se non li sento più dalla mia,
  • quasi tutto ciò che piace a loro non piace a me,
  • quasi tutto ciò ce piace a me non piace a loro,
………
Sono irrimediabilmente vecchio, ma non vorrei non esserlo.
Forse perché mi è impossibile non esserlo.
Forse perché non m’interessa.
Forse perché mi piace vedere la mia vecchiaia farsi come un tempo la mia infanzia, la giovinezza, l’età matura.
“Credi di aver fatto tutto da solo?” “No, ma anche la mia vecchiaia, come quella di tutti, siamo in tanti a farla”.

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