domenica 18 dicembre 2011

Non so se importi

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Ogni tanto mi capita di riflettere a quante attività la vecchiaia mi ha costretto a rinunciare. Oltre a quelle specificatamente fisiche, tra cui la difficoltà nell’uso delle gambe è quella più limitante, avrei, fino a pochi anni fa, giudicato insopportabile l’impossibilità di
  • comporre
  • suonare
  • distinguere i suoni
  • scrivere di musica
  • insegnarla
  • scrivere testi in tedesco
  • raccogliere coleotteri
  • classificarli
  • viaggiare
  • guidare la macchina
………
Invece, non solo tutte queste cose non posso più farle, ma, quel che mi appare incomprensibile, non me ne importa quasi niente. Non so se agli alberi importi perdere le foglie; non credo, ma in ogni caso dovrebbero sapere –e forse confusamente lo sentono– che la perdita è solo temporanea e che una nuova giovinezza sta nascosta da qualche parte. Mentre l’anziano sa che non c’è nulla di nascosto, tutt’al più qualche residuo non consumato, testimonianza archeologica di un passato irrecuperabile. Questo mi dice la penna che scorre sul foglio, gravida ancora di parole non scritte…
Io dal canto mio, resto indifferente davanti a tanta rovina, contento di questi postini, su cui so di poter contare, contento di quanto mi circonda, persone e cose, di ciò che, nonostante tutto, riesco ancora a fare. La vecchiaia e forse anche la morte fanno parte della vita e non c’è ragione di amarla di meno.

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