martedì 13 dicembre 2011

Competizione o collaborazione?

[492]
Se questa domanda mi fosse stata posta fino a ieri, la mia risposta sarebbe stata senza esitazione: collaborazione.

Oggi la risposta resta la stessa con in più un’esitazione. Esitazione dovuta a che?

Da un lato c’è l’autorità di Darwin che, anche a voler disconoscere il principio di autorità, un certo peso ce l’ha, e non indifferente. C’è poi il peso della società industrializzata, quasi unanime nella sua scelta per la competizione. E, ancora, l’ideologia del ‘progresso’, del ‘sempre di più’, della ‘crescita illimitata’, l’istinto –se vogliamo chiamarlo così– del dominio, della sopraffazione.

Dall’altro lato c’è poco più che l’ideologia della fratellanza universale con le sporadiche emergenze di vantaggi locali, un fatto di pensare a un’associazione di beneficenza. Ma allora perché esito ancora ad allinearmi decisamente con i fautori della competizione?

Proprio perché riconosco le ragioni vincenti della competizione e ne temo le conseguenze su di un pianeta piccolo come il nostro e una specie aggressiva come la nostra.

Nessun commento: