mercoledì 14 dicembre 2011

... in sensibile calo

[493]
Se anche decidiamo quindi, come la maggioranza di noi ha già fatto, per la competizione, diamole delle regole ferree a un tribunale internazionale con pieni poteri repressivi per garantirne l’applicazione: di fatto, una dittatura del potere giudiziario. E che ne facciamo della libertà?

Per parte mia, non me ne preoccupano troppo perché, per quanto anch’io affascinato dalla parola, me ne sfugge il concetto. Non è tanto la perdita di una libertà invero più gridata che convinta cui intendo riferirmi, quanto al modello di sviluppo al quale affidare il nostro futuro, sempreché la cosa ci interessi. Il modello concorrenziale adottato dalla specie umana e, con forti limitazioni, anche da molte altre, si basa essenzialmente sull’eliminazione del concorrente, ma per simmetria, altrettanto sull’eliminazione nostra. Non vedo comunque una ragione che in questo gioco debba favorire la nostra specie rispetto ad altre. Oggi vediamo, è vero, l’estinguersi di un gran numero di specie animali e vegetali –il più delle volte ad opera dell’uomo– mentre la specie nostra cresce a dismisura, ma le sue probabilità di sopravvivenza, secondo attendibili studi, sono in sensibile calo. E non solo per i guasti ecologici da noi prodotti, ma anche per la meccanica interna del modello concorrenziale, sempre meno garantito nei confronti di un finale catastrofico.

2 commenti:

Massimo Selvi ha detto...

Salve, da poco tempo ma con molto interesse leggo i suoi post che trovo molto stimolanti per riflettere su temi a cui sono affezionato.
Con questo post ad esempio mi è tornata alla mente l'idea per una civiltà dell'empatia proposta da Jeremy Rifkin e discussa molto sul web.
Cordiali saluti, Massimo.

Rigobaldo ha detto...

Gentile Massimo,

infatti molti elementi del pensiero di Porena sono in forte convergenza con tanti e tanti pensatori contemporanei. L'obiettivo non è mai l'originalità per l'originalità - lo è invece la rinnovata consapevolezza su questioni che ci toccano tutti, prima di tutte la sopravvivenza.

La questione dell'empatia sollevata da Rifkin può mettersi in rapporto con diversi elementi del pensiero di Porena: per citarne appena tre, l'enfasi sulla relazione d'aiuto (non moralisticamente intesa) come tecnica di composizione delle differenze; la necessità di relativizzare continuamente quelle che consideriamo nostre verità, per non dimenticare mai che sono verità locali, e per così metterle costruttivamente in rapporto con le verità di altri; la superazione del paradigma di concorrenza, competizione, per evolvere verso uno di collaborazione...

Ringraziamo per la partecipazione. Sia davvero benvenuto in queste pagine, che sono anche le sue, e speriamo di avere altri scambi.

Cordialità,