martedì 14 giugno 2011

... un potenziale nemico...


[117] Nel numero precedente ho abbozzato un improbabile itinerario di ricerca per cui ritengo che non ci siano da nessuna parte i presupposti attuativi. La parificazione tra le culture, premessa indispensabile per una corretta analisi metaculturale non è allo stato attuale neppure pensabile. Semmai sarebbe proprio l’attuazione di quel programma a rendere possibile la parificazione come conseguenza del momento riflessivo che esso comporta. Ma l’interesse del singolo come della comunità va in tutt’altra direzione che quella del riconoscimento reciproco. Il diverso continua a essere percepito come un potenziale nemico, se non come un inferiore da sfruttare. E anche se ci si rivolge a lui con comprensione, è sempre la comprensione di chi sta più in alto e pensa di doverla al suo vicino meno fortunato. Il punto di vista metaculturale presuppone invece una già avvenuta equiparazione e la promozione di quel punto di vista attraverso la rivisitazione suggerita dal nostro utopico programma potrebbe agire retroattivamente dandolo per acquisito.

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