mercoledì 15 giugno 2011

Sognare che stiamo sognando


[118] È un'esperienza che credo tutti abbiamo fatto, quella di sognare che stiamo sognando e che, anche per svegliarci, dobbiamo farlo in due tappe. È come se vivessimo in tre universi paralleli e per raggiungere il pieno stato di veglia avessimo bisogno di due discontinuità, l’una per passare dal sogno sognato alla veglia sognata, l’altra da questa a quella percepita come reale. Ma chi ci garantisce che lo sia e che il numero degli stati onirici non sia maggiore e non comprenda anche lo stato di veglia? Mi sembra di averne parlato già in un altro postino, o forse l’ho solo sognato.
La ricorsività –come la riflessività in IMC– tende all’infinito, se non interviene un più o meno arbitrario arresto. Così riteniamo infinita la serie dei numeri naturali, anche se nessuno lo ha mai dimostrato. A meno che per dimostrare non s’intenda l’iterabilità di un’operazione come +1, iter abilità che viene tuttavia presupposta, annullando così il valore dimostrativo dell’operazione.

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