giovedì 2 giugno 2011

La mente ci guadagna sempre...


[107] Non c'è dubbio che invecchiando si perdono molte facoltà fisiche e mentali. Tra queste la memoria, in particolare quella a breve termine. Se poi anche in giovane età la memoria è stata debole, da vecchi è un vero disastro: si dimenticano cose programmate due minuti prima, anche quelle che si pensavano saldamente ancorate ad artifici mnestici di comprovata efficacia, dal nodo al fazzoletto agli abbinamenti con esperienze della quotidianità. Capita però che assieme alla cosa da ricordare sparisca dalla memoria anche quella che avrebbe dovuto ricordarcela. La perdita non è tuttavia sempre un fatto negativo. Così per esempio una seduta dal dentista può essere utile dimenticarla, specie se se ne prevedono delle altre. Inoltre ogni cosa che esce dalla memoria lascia il posto libero per un’altra da ricordare, e il cervello resta in azione quanto più spazio ha ancora da occupare. Noi uomini abbiamo inoltre il vantaggio di poter disporre, fuori dal nostro cervello, di illimitati spazi di memoria, da quelli tradizionali offerti da carta e penna a quelli recentemente conquistati con l’informatica. Pochi di noi però fanno uso di questi spazi, forse nella convinzione che poco o nulla valga la fatica di occuparli. O è semplicemente la pigrizia che ci trattiene dal fissare per iscritto i nostri pensieri, fosse anche attraverso i testi di un computer, o è la paura di esporsi? o quella di non trovarsi d’accordo con se stessi?

Sia come sia, la vecchiaia, con la sua perdita di memoria, ci offre l’occasione di rinnovare il guardaroba delle idee acquisite, addirittura di far posto ad altre che potrebbero presentarsi inattese e insperate. Perché la mente ci guadagna sempre, anche quando perde.

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