sabato 2 aprile 2011

Un'osservazione


[71] Le persone che non s’intendono di animali, se per una qualche ragione si trovano a doverne descrivere uno a loro sconosciuto, in genere vi parleranno di un essere inesistente, addirittura impossibile. Come mai?

Perché tutti noi normalmente non tanto vediamo ciò che stiamo guardando ma il modello di ciò che, in base alle nostre conoscenze, ci aspettiamo di vedere. E, se queste conoscenze sono scarse o nulle, dobbiamo anzitutto costruire quel modello. Ma come fare, se ci manca proprio la materia prima?

Cercheremo allora di assemblare alla bell’e meglio elementi delle più varie provenienze aiutandoci con quel poco che possono suggerirci supposte analogie o il ‘sentito dire’. Ed ecco l’animale che ci viene descritto assumere forme strane e improbabili, spesso accolte dalla fantasia popolare e rinforzate da miti e leggende e, recentemente, dalla letteratura fantascientifica. Talora questi ingredienti si mescolano dati provenienti dalla scienza ufficiale, come quando si è voluto classificare il ‘mostro di Loch Ness’ come una particolare forma di dinosauro acquatico.

E se ritrovassimo un fossile corrispondente a quella forma, saremmo autorizzati a credere nell’esistenza del mostro di Loch Ness?

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