giovedì 28 aprile 2011

La funzione formativa nell’era della globalità


[86] Sono passati quattro anni dal mio penultimo studio metaculturale –La funzione formativa nell’era della globalità– e mi trovo a rileggere le bozze in vista dell’edizione integrata (privata) Van der Mispel.
Il confronto con l’attualità mostra chiaramente con quanta rapidità stiano cambiando il mondo e la sua immagine. Osservazioni che fino a ieri mi apparivano punta di diamante di un pensiero pedagogico le percepisco oggi come ricoperte da un sottile velo di muffa, certo non dovuto all’umidità ambientale. Infatti quello studio, come anche i precedenti, non ha conosciuto altro ambiente che quello, secchissimo, in cui è nato. Eppure, rileggendolo, non ho potuto fare a meno di notare i molti elementi di novità che a tutt’oggi lo renderebbero, se fosse conosciuto, portatore di una non indifferente forza propulsiva, e non solo in ambito didattico-educativo. A parte il disappunto di non vedere utilizzato il contributo mio, mi domando quale sarebbe l’accelerazione del pensiero se non ne andasse perduta una parte che potrebbe essere rilevante.

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