mercoledì 16 maggio 2012

La sestina pro senectute (iii)

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Qualcuno mi sa spiegare perché attualmente ho in antipatia (quasi) tutta la musica che ho scritto, mentre non è così per le composizioni verbali?

Poiché non penso la cosa possa interessare al punto da farci su un saggio, mi proverò io stesso ad avanzare qualche ipotesi, cominciando da quelle che mi sento di scartare a priori.

·       La musica ha perso per me d’interesse.
Non mi sembra assolutamente. Negli ultimi tempi ho ascoltato più volte e con immutata commozione la Passione secondo Matteo, Così fan tutte, il Quartetto op. 132, il quartetto La morte e la fanciulla e vari Lieder, il Requiem tedesco, la IX Sinfonia di Mahler.

·       Quella che ha perso di interesse per me è la Neue Musik di metà del secolo scorso. A dire il vero, anche ciò che è venuto dopo. E perché hanno perso di interesse? Perché me ne sono tirato fuori.

·       E perché ti sei tirato fuori dai rischi del nuovo?
Non credo per paura. Piuttosto per pigrizia. Adire il nuovo costa fatica, ed evidentemente non ho voluto faticare. Un Lied di Schubert è così comodo! Così tremendamente alto, e così comodo!

·       È per questo che ti sei ritirato? perché la tua comodità volava troppo basso?

·       Mettiamola così.

·       Prima ho detto di avere in antipatia la mia musica, quasi tutta. Perché ‘quasi’?
Perché vi sono delle eccezioni, per esempio Die Gott und die Bayadere, la Gryphius-Kantate, Euphorion…, ma anche di questi lavori non saprei dire se a piacermi non sono soprattutto i testi.

·       Comunque non è detto che le cose restino a questo punto. Allo stato attuale preferisco le cose che ho scritto a parole e non con le note. Domani potrebbe essere il contrario. Oggi darei la metà delle mie musiche per questi postini. Ma non per un loro ipotetico ‘valore’. Perché le parole muovono immediatamente il pensiero e i suoni lo fanno solo dopo che gli abbiamo raffreddati dalla Kuhwärme, come dice Thomas Mann. In precedenza avevo tentato di scrivere musica senza calore vaccino. Ma la musica senza Kuhwärme non mi piace.

1 commento:

bradipo ha detto...

... e ancora dobbiamo parlare della musica tua, caro Boris. Speravo che il mio contributo di qualche mese fa avrebbe chiarito almeno un po' cosa c'è da pensare ragionevolmente su quest'argomento, ma si vede che o non sei ancora convinto che le tue composizioni meritano evidentissimamente molta più stima che il tuo disprezzo e la tua indifferenza (nel tuo caso, questi due non si escludono a vicenda!) lo suggerirebbero, o ti sei già dimenticato di nuovo l'argomentazione coerente e irrefutabile che dimostra aritmeticamente le qualità tue come compositore. ;-) Stai rivelando con questo postino fino a che punto la tua posizione al riguardo è soggettiva, essendo veramente lontana da ciò che un osservatore avvertito deve concludere. È strano perché sei molto più 'oggettivo' quando si tratta di giudicare le tue qualità come scrittore.

Un esempio accecante: parli di pigrizia... Ora, chi conosce la mera quantità della tua produzione musicale sorride immaginandoti inoperoso. Molto si potrà dire, ma certamente non che sei stato pigro – neanche per quanto riguarda l'inventiva.

Strana anche la tua pretesa che la musica debba 'muovere il pensiero'. Posso dire che la tua musica capta e mantiene l'interesse dell'ascoltatore. Ciò non si può dire né di tanta altra musica né di una marea di testi letterari. Direi anche che soltanto una musica noiosa muove immediatamente il pensiero, ma proprio perché non riesce a interessare, quindi si preferisce pensare (ad altro) anziché ascoltarla. Non mi pare segno di qualità questo...

Siccome gli argomenti che ti dai tu stesso per spiegarti perché la tua musica ti sta antipatica secondo me non sono molto validi, qui avanzo un'ipotesi mia: non sei contento perché non conosci la tua musica. E come potresti? Ci sono state pochissime occasioni per te per ascoltarla, e comunque ti dimentichi i tuoi pezzi da decenni non appena li hai finiti. "Was der Bauer nicht kennt, frißt er nicht" si dice in tedesco, e ciò vuol dire che si amano piuttosto le cose conosciute. Ti posso però confessare che la tua musica piace già molto di più agli esecutori che se ne occupano, che la devono conoscere per suonarla (vedi p. e. Ivan che oramai ha già suonato quattro o cinque volte l'Albumblatt di Schubert nell'ultimo anno...)

Guarda, caro Boris, dammi retta: hai dimostrato già ripetute volte che non sei capace di esprimerti adeguatamente sulla tua musica. Ti propongo di lasciar perdere quest'argomento. Non credo di essere l'unico lettore di questo blog che si trova col mal di cuore quando legge cose che dimostrano che il tuo pensiero altrimenti lucido, raffinato e ammirevole fallisce spettacolarmente quando si tratta di esprimere un giudizio sulla tua produzione musicale. Parlaci di altro! Lo fai veramente bene. O scrivici un postino che comincia così: "Si dice che la mia musica possiede certe qualità. Pare quindi che non può essere così priva di valore come la percepisco io stesso. Devo constatare che sono però abbastanza cieco nei confronti di queste qualità. Mi chiedo a che cosa potrebbe essere dovuto questo fatto curioso. [...]"

D'accordo?

Cordialissimi saluti dal bradipo