mercoledì 2 maggio 2012

...carogna nei fiumi tra molte carogne...

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Alla fine del precedente postino mi è capitato di citare quattro parole di una poesia di Brecht, secondo me tra le più belle della letteratura tedesca. Ho tentato molti anni fa di metterle in musica, senza però riuscirci; ho anche provato a tradurla, ma proprio l’ultimo verso –quello qui citato– me l’ha impedito. Vi compare per due volte la parola Aas, riferita all’immagine (trattata con infinita dolcezza ma senza ombra di sentimentalismo) di una ragazza annegata. Aas –in italiano ‘carogna’– è indubbiamente un termine alquanto duro e in forte contrasto con la pietà –per nulla cristiana– che spira dal paesaggio descritto. Ma il ‘suono’ della parola non lo è, anzi la sua brevità, unita con il suono, stamperà l’immagine di un giovan corpo in via di putrefazione, trascinato dall’acqua e poco per volta dimenticato da Dio (“prima la faccia, poi le mani e solo da ultimo i capelli”). A questo punto Brecht qualifica lo stato di quel corpo: “Dann ward sie Aas in Flüßen mit vielem Aas”, in italiano: “E diventò carogna nei fiumi tra molte carogne”. Avrei potuto tradurre ‘morta materia’ anziché ‘carogna’, ma mi è sembrato di tradire l’immediatezza di quell’Aas.

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