martedì 22 marzo 2011

Bullismo (dialogo fittizio)



[Eva] Avete letto sul giornale quello che è successo nella media di X?
[Fabio] No, i giornali non li leggo mai …
[Eva] … e non guardi neppure la TV …
[Fabio] … sì, quella sì, le partite … ma non certo i telegiornali … sono cosí noiosi … parlano sempre di POLITICA, che non me ne frega niente …
[Margherita] Bravo furbo! non sai che oggi bisogna vivere INFORMATI, sennò sono gli altri che ti fregano …
[Fabio] Embè, che è successo nella media di X?
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[Eva] Che hanno violentato una ragazza.
[Fabio] Se la sarà tirata. Oggi le ragazze ti provocano, poi, quando capita, strillano e piangono … e magari ti denunciano …
[Margherita] … e farebbero bene! Purtroppo però quasi sempre lasciano perdere …
[Fabio] … perché sanno di essere in torto. Un vero MASCHIO mica si lascia prendere per il naso: se lei ti guarda in un certo modo, mica puoi passare per fesso!
[Eva] Ecco, io ti sto guardando in un certo modo …
[Fabio] Che c’entra, stiamo scherzando …
[Eva] Io non scherzo affatto, sei tu che hai paura perché sei solo …
[Margherita] Siete CORAGGIOSI e strafottenti solo quando siete in branco …
[Alberto] Bè, non generalizziamo, ci sono molti ragazzi per bene anche quando sono con gli AMICI …
[Eva] Ma non è una questione di essere ‘per bene’, è questione di bullismo: una MODA anche questa …
[Alberto] … forse perché se ne parla troppo e i bulli pensano di essere qualcuno solo se fanno quelle cose là …
[Eva] Vedi, anche tu non hai coraggio di dire le cose come stanno: VIOLENZA di gruppo da parte di una manica di stronzi.
[Fabio] Alla nostra ETÀ sono molti che vorrebbero farlo, ma da soli non hanno il coraggio …
[Eva] Lo vedi, oltreché stronzi, anche vigliacchi!
[Margherita] Ma perché dici che vorrebbero farlo?
[Fabio] … l’ISTINTO …
[Alberto] No, l’istinto è un’altra cosa … almeno cosí mi hanno detto.
[Eva] Gli istinti ce l’abbiamo tutti, ma ci abbiamo anche la RAGIONE per CONTROLLARLI …
[Fabio] … e perché li dovremmo controllare? gli animali mica li controllano …
[Margherita] … perché hanno altri istinti ancora, che controllano i primi …
[Alberto] … le inibizioni.
[Fabio] Ma noi giovani vogliamo far piazza pulita delle inibizioni e comportarci come ci pare.
[Eva] Ecco, per esempio, l’istinto mi direbbe di darti un pugno sul naso, ma io mi controllo …
[Fabio] … perché hai PAURA …
[Eva] No, perché preferisco usare la testa anziché le mani e non vedo perché dovremmo darcele se nella scuola di X ci sono degli stronzi …
[Margherita] Però il FENOMENO del bullismo si verifica anche nella scuola nostra. Ricordate quando in terza hanno preso di mira quel poverino di Giulio che non si può DIFENDERE?
[Alberto] Certo che me lo ricordo. È una cosa immorale, prendersela con i più deboli …
[Eva] Ma cosa c’entra la MORALE? Qui stiamo parlando di persone, non di principi … se offendo qualcuno, offendo lui, non la morale.
[Margherita] Eva ha ragione, del resto anche i bulli sono soltanto degli imbecilli e se domani saranno dei DELINQUENTI è perché nessuno glielo ha detto con chiarezza: non siete degli eroi e neppure dei normali maschi, siete dei sottosviluppati …
[Alberto] Andiamoci piano con gli insulti … forse anche i bulli hanno BISOGNO di essere CAPITI. Perché un ragazzo, arrivato a un certo punto, decide di fare il bullo?
[Eva] L’ho già detto, per moda ...
[Alberto] Ma la moda, chi la fa, chi la decide?
[Margherita] La SOCIETÀ nel suo insieme: quando per esempio ti dice che devi vincere a tutti i costi, sennò non sei nessuno, o che il futuro è dei forti e che i deboli è giusto che scompaiano …
[Eva] … ma bisogna essere degli STUPIDI per credere a queste sciocchezze: se sei qualcuno, lo sei anche quando perdi, mentre i bulli sono nessuno anche quando vincono.
[Margherita] Bè, mi sembra che un po’ di bullismo ce l’hai anche tu … sempre all’attacco …
[Alberto] Sarà perché sono un ragazzo, ma i bulli mi fanno un po’ pena. Quando ne fanno una delle loro, anch’io come Eva, mi piacerebbe farli a pezzi, magari con l’aiuto di qualche compagno … Poi però, ci ripenso: penso a quanti adulti uccidono solo perché qualcuno gli dice di farlo, o violentano intere NAZIONI in nome di un DIO o di una bandiera. Esistono bulli anche in giacca e cravatta o magari in abito sacerdotale e allora i bulletti della nostra scuola mi appaiono più come vittime che come violentatori e ai più deboli violentati vorrei dire: ricordate ciò che vi è capitato, non per desiderio di VENDETTA e forse neppure di GIUSTIZIA, ma per darvi da fare, quando sarete adulti, affinché l’AUTONOMIA del PENSIERO prevalga sul suo asservimento ad altro pensiero.
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Abbiamo riportato per intero questo ‘dialogo fittizio’ che è stato lungamente discusso in alcune SCUOLE medie ed elementari. Pensiamo possa essere proposto anche a gruppi di adulti, in particolare di genitori che troppo spesso si rivelano impotenti di fronte a fenomeni giovanili come appunto il bullismo.

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