giovedì 13 marzo 2014

Tratta V.1 – Identificazione con il 'tutto'



[Dialogante 1]                  Alcuni anni fa ho scritto una storiella di fantasia che ho incluso poi tra le parabole*, nella quale proponevo un’immagine dell’io stratificata, a partire da un’oscura appercezione quale può averla un neonato, attraverso molteplici stadi di crescente consapevolezza, fino a uno stadio finale di coscienza cosmica, quasi di identificazione con il ‘tutto’.
[Dialogante 2]                  Lo ricordo benissimo.
[Dialogante 1]                  Intendevo in tal modo costruire un ponte tra l’io individuale e il mondo senza mai abbandonare la soggettività, anzi estendendola fino a inglobare il non io dei filosofi idealisti.
[Dialogante 2]                  E a quale scopo?
[Dialogante 1]                  Una volta raggiunto il tutto nell’io, ambedue perdono il loro valore.
[Dialogante 2]                  E perché mai?
[Dialogante 1]                  Perché questo ‘valore’ è dato solo dall’opposizione io/mondo. Una volta caduta questa opposizione, cade l’idea stessa di ‘valore’ e non possiamo più servircene né come arma di offesa né come arma di difesa.
[Dialogante 2]                  In altre parole un passo verso la pace o, se preferisci, verso un’effettiva democrazia.
[Dialogante 1]                  Puoi metterla così, anche se siamo tanto lontani da questa ‘effettiva democrazia’ che finiamo per vederla consumarsi prima ancora di averla vista realizzarsi.
[Dialogante 2]                  forse se fossi un po’ meno massimalista…
[Dialogante 1]                  Val la pena di ‘essere’ qualcosa se non in termini massimali?
[Dialogante 2]                  Tanto ci pensa il mondo a ridimensionarci.
[Dialogante 1]                  E il mondo siamo noi…

*Ich hoch sechs (Io alla sesta)

Nessun commento: