domenica 2 marzo 2014

Tratta IV.3 – Superiorità dell'Homo sapiens


[Alcuni giorni fa ho visto su internet la seguente, impressionante scena. Un ragazzotto un po’ obeso fermo in mezzo alla strada e un altro ragazzo più snello e agile ballargli intorno, ogni tanto assestandogli un pugno in faccia o nella pancia. Quello sembrava incapace di reagire e incassava un colpo dopo l’altro. A un tratto lo si è visto afferrare il suo aggressore a metà corpo, tenerlo qualche attimo sopra la sua testa, poi scaraventarlo violentemente sull’asfalto e allontanarsi senza fretta, mentre l’altro, strisciava sulla pancia in qua o in là, come una lucertola spezzata in due.
Ma la descrizione verbale non rende che in minima parte la violenza della scena.
Violenza di chi? Dell’incauto aggressore? Di chi si è difeso a quel modo? Violenza della situazione e basta?
Ma non voglio soffermarmi su quest’ultima, bensì sul rapido susseguirsi delle sensazioni nello spettatore sia che fosse presente alla scena, sia, come me, seduto davanti a uno schermo.
Inizialmente il dubbio: ma stanno giocando o fanno sul serio?
“No, non scherzano, i pugni sono veri. Lo si vede da come reagisce, anzi non reagisce l’altro. Una vigliaccata prendersela con chi non si sa difendere! Sono dei bulli che meriterebbero una bella lezione!
Ma che succede? Che fa quel ciccione? Lo vuole ammazzare? Oddio! Lo ha fatto! Lo ha spaccato a metà!”
Non è più possibile giudicare. Resta l’impressione di un’assurda, stupida violenza, che si osserva talvolta, apparentemente immotivata, tra gli scimpanzé. Superiorità dell’Homo sapiens!]

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