sabato 25 maggio 2013

Qualche riflessione propedeutica a una mutazione culturale (e finalmente xix)


562 (19)
Ho appena pronunciato una bestemmia alle orecchie e non solo dei benpensanti ma anche di coloro che non possono permettersi il lusso di esserlo, e con questi mi scuso, disposto a rinnegare quanto appena detto, se la crisi continuerà ad accanirsi contro di loro. Ma, siccome, nonostante tutto ho ancora fiducia nella mente umana e nella sua capacità di lottare per la sopravvivenza, mi sono lasciato andare all’eccesso del postino n. 561, sicuro che l’eventuale lettore ne coglierà la funzione di stimolo per intensificare un’azione, per ora appena accennata o forse solo immaginata da un ottantaquattrenne utopista.

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Chiudo qui quest’altro ciclo di 19 postini, stanco per un verso di un lavoro di cui mi sento sempre meno capace, ma di cui mi illudo che ci sia ancora bisogno, anche se non in questa forma, debolmente letteraria, bensì con ben più energica determinazione fattiva e anche espressiva. Purtroppo però non trovo più l’alveo politico entro cui alloggiarla.

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