giovedì 2 maggio 2013

Qualche riflessione propedeutica a una mutazione culturale (v)


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Non ho fatto altro nel precedente postino che ripetere per l’ennesima volta la descrizione succinta di IMC. Perché queste ripetizioni?
Per diverse ragioni
  1. Perché i postini è poco probabile vengano letti di seguito, come un romanzo (questo vale anche per tutto l’insieme delle Indagini metaculturali) e quindi potrebbe capitare che il lettore non si imbatta mai in una di tali definizioni. Vuol dire che ritengo IMC di particolare importanza per un qualsiasi lettore?                  Risposta:
  2. Penso che le ripetizioni, a meno che non si riducano alla semplice copiatura di uno scritto precedente, risentano del diverso contesto in cui si danno e che di conseguenza non siano identiche tra loro ma forniscano informazioni su di esso e sulla propria storia.
  3. Inoltre non è affatto detto che a una comune partenza segua una stessa continuazione. Può darsi che il pensiero segua tutt’altra via e che alla fine si approdi in un territorio del tutto sconosciuto.
  4. Può darsi anche che a cambiare sia la disposizione mentale del lettore e che un medesimo o simile testo produca in lui reazioni affatto differenti. Per tutte queste ragioni penso si possa perdonare a questi postini la loro ripetitività.

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