[Dialogante 2] Lasciamo
alla fantascienza –e neppure alla migliore– la colonizzazione di altri pianeti.
È possibile, probabile che la vita sia giunta a noi da altri corpi celesti, ma
il suo aspetto attuale è dovuto a milioni, miliardi di anni di evoluzione congiunta tra vita e ambiente. Non credo
sia immaginabile un’evoluzione unilaterale.
[Dialogante 1] Vuoi dire
che ritieni impossibile o almeno estremamente improbabile la coesistenza di
strutture biologiche evolutivamente disomogenee come potrebbe essere un nostro
astronauta su un pianeta più giovane o più vecchio di qualche miliardo di anni.
L’occasionale sbarco non lo escludo, ma un conto è un tè presso assieme, un
altro la coabitazione a vita.
[Dialogante 2] Non posso
che essere d’accordo, ma che ne pensi del Coelacanthus[1]
o del scorpione o del coccodrillo, considerati evolutivamente più primitivi?
[Dialogante 1] Hai detto
bene: “considerati”. Se, in quanto esseri viventi, hanno la stessa nostra
origine e sono nostri contemporanei, vuol dire che hanno la nostra stessa età e
che, se qualche loro struttura è rimasta inalterata per un tempo più o meno
lungo mentre altre si sono alterate, vuol dire che l’evoluzione non procede di
pari passo per tutte le parti del corpo.
[Dialogante 2] Infatti
nella nostra specie, o meglio nel ceppo evolutivo degli ominidi, è iniziata da
qualche centinaio di migliaia di anni, una corsa del cervello che ci ha portato
a un tale stato di squilibrio corpo-mente che difficilmente riusciremo a
ricompensazione.
[Dialogante 1] Un errore
evolutivo della natura?
[Dialogante 2] ‘Errore’
solo dal punto di vista nostro. Quante le specie sono scomparse stanno
scomparendo senza che parliamo di ‘errore’! Noi non faremo certo eccezione.
[Dialogante 1] Sarebbe
forse un errore’ –non della natura, ma nostro– pretendere di sfruttare un altro
pianeta, visto che il pianeta Terra è
agli sgoccioli?
[Dialogante 2] Non dire
neppure questo. Se siamo capaci di errore è perché così ci ha reso l’evoluzione.
La nostra sparizione potrebbe essere salutata con gioia dal resto della natura.
[1] Ordine
di pesce ossei, che comprende una serie di forme estinte e due sole specie
attuali, i cosiddetti ‘fossili viventi’.
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