martedì 11 gennaio 2011

7. La ripetizione


−La varietà può produrre ridondanze inutili. Se ho già un termine per designare con sufficiente precisione un concetto, a che serve avere un secondo e magari un terzo solo per non dover ripetere quello?
−Hai ragione. In molti casi conviene la pura e semplice ripetizione. Specialmente se la sostituzione può generare ambiguità, il che capita spesso. Qualche volta, soprattutto ai livelli organizzativi superiori –frase, periodo– proprio la ripetizione rinforza il messaggio proprio perché improbabile, in quanto normalmente la si evita.
−Nei postini tuttavia, per i quali l’essenzialità è quasi d’obbligo, la ripetizione a qualsiasi livello può essere d’impaccio. Penso quindi che vada usata con grande parsimonia.
−In ogni caso, anche fuori dai postini ciò che va per quanto possibile evitato è la ripetizione involontaria, priva di scopo espressivo.
−E come si fa, se è involontaria?
−Stando attenti a ogni passo che compiamo.

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