lunedì 24 gennaio 2011

13. La comprensibilità


−Credo la principale qualità per un atto comunicativo, quindi anche per i postini, sia la comprensibilità.
−Comprensibilità per chi? Un testo scientifico può essere comprensibilissimo, addirittura banale per chi se ne intende, del tutto incomprensibile per altri. La comprensibilità non è una qualità specifica di un testo, ma una modalità relazionale che include anche la qualità del ricevente.
−D’accordo, ma, una volta che siano note queste ultime, anche la comprensibilità è più o meno misurabile, almeno statisticamente, e, in particolare per i postini, che vorrebbero essere testi di larga accessibilità, penso che l’espressione andrebbe semplificata al massimo in rapporto al contenuto.
−La semplificazione potrebbe presentare delle difficoltà pressoché insormontabili se il divario tra la competenza media del destinatario e quella necessaria per una sufficiente comprensione del testo supera una certa soglia. Ne sanno qualcosa i compilatori di testi divulgativi, anche nel caso che si tratti degli stessi autori primari.
−Ma è una difficoltà che non si pone per i postini.
−Ed è per questo che ne proponiamo la composizione alle scuole (vedi oltre n. 19 di questa serie).
−Il guaio è che, per render comprensibile un argomento, bisogna averlo compreso ben oltre ciò che serve, e non sempre gli autori di postini, incluso il presente, offrono sufficienti garanzie. Chi scrive postini non ha in genere una forte autorità da esibire, e anche se la avesse, è bene diffidare delle autorità.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi sono domandato, cosa vuol dire essere comprensibili; secondo a chi ci rivolgiamo? es.o quando uno parla? scrive un postino? un pezzo musicale ? un testo letteraio? teatrale? un film? A chi ci rivolgiamo? se ci rivolgiamo ad un intellettuale? e, se ci rivolgiamo alla base? che linguaggii dovremmo usare? e se si usasse un linguaggio + semplice comprensibile a tutti?walter