mercoledì 31 agosto 2011

Discontinuità intuitive

[189]
Non si esclude la possibilità di una soluzione intuitiva che scavalchi d’un sol colpo tutti i livelli, come è accaduto per ben due volte ad Einstein con la teoria della relatività ristretta prima, poi con quella della relatività generale.
In ambedue i casi la risoluzione ha richiesto, come lui stesso ha detto, un cambiamento nel modo di pensare, una discontinuità metodologica difficilmente ottenibile per via analitico-compositiva. La caratteristica di queste discontinuità intuitive è che appaiono ovvie una volta intuite, mentre non erano sospettabili il giorno prima.

martedì 30 agosto 2011

Nota per l'uso scolastico dei postini "Come salvare l'umanità" e "Come salvare la terra"

[184]
Sollevano questioni almeno in parte accessibili anche a un ragazzo delle elementari. Se in qualche caso non lo fossero, provvederà l’insegnante alle opportune integrazioni.
Qualche insegnante considererà questi dialoghi troppo politicizzati, quindi inadatti all’età dei ragazzi. Credo però che sarebbe ancora più politicizzante tenerli all’oscuro dei problemi che riguardano o riguarderanno anche loro.
Questi minidialoghi si prestano anche a una lettura drammatizzata. Un primo lavoro potrebbe essere quello di distribuire il testo tra gli alunni che lo dovranno recitare. Questa distribuzione potrà essere curata dall’insegnante o –meglio– decisa dai ragazzi stessi, che ovviamente dovranno leggere preventivamente i testi, valutarli e discuterne l’assegnazione.
Anche la lettura dialogata richiede qualche attenzione,
- anzitutto la comprensione del testo (insegnante!),
- quindi una lettura che riveli questa comprensione e la comunichi ad altri (dizione chiara e precisa!),
- infine dei ‘tempi di recitazione’ che imitino una normale conversazione (prove! eventualmente registrate e riascoltate).

lunedì 29 agosto 2011

Come salvare la terra (e dialogo 10)

[183]
  • Ieri è stato detto da qualcuno che la sopravvivenza non dipende da noi, ma dalle nostre culture.
  • Quindi non da una in particolare, ma da tutte. Questo vuol dire, per chi pensa così
– o che su questo punto l’una vale l’altra
– o che è il concetto stesso di ‘cultura’ a non funzionare.
  • Forse c’è una terza interpretazione possibile: che tutte le culture possano funzionare a patto di non essere considerate l’unica buona, tanto da imporla agli altri.
  • Non credo che la condizione sia sufficiente. Può darsi il caso che una cultura sia più adatta di un’altra a risolvere i problemi del momento…
  • … ma chi dovrebbe decidere che è così?
  • In democrazia decide la maggioranza.
  • E se la maggioranza, come tante volte è accaduto, fa una scelta che poi si dimostra sbagliata?
  • Occorrono dei meccanismi correttivi…
  • … che però dovrebbero scattare in tempo utile…
  • … utile per che cosa?
  • Per prevenire una catastrofe.
  • Il guaio è che non sappiamo quando scade questo ‘tempo utile’.
  • E ci sono molte forze economiche e politiche che speculano su questa incertezza per fare gli affari loro.
  • Che vuoi dire?
  • Che per esempio un gruppo di potere abbastanza forte riesca a convincere una popolazione impreparata che il suo modello di sviluppo è il migliore, il ‘tempo utile’ per prevenire una catastrofe tende a contrarsi fino a sparire.
  • Alludi al comunismo?
  • No, quello si è fatto da parte giusto in tempo. Alludo al capitalismo, che invece imperversa come non mai.
  • Perché dici ‘imperversa’, se conviene a tutti?
  • Chiedilo agli africani, alle popolazioni povere dell’Asia, dell’America meridionale e oggi anche ai lavoratori europei e nordamericani che in numero crescente perdono il posto di lavoro.
  • Ma allora? Comunismo no, capitalismo nemmeno…
  • La specie umana manca di fantasia?
  • Forse qualcosa le impedisce di esercitarla.
  • E che cosa?
  • La banalità del welfare.

domenica 28 agosto 2011

Come salvare la terra (dialogo 9)

[182]
  • Ho letto che fra 250.000.000 di anni gli attuali continenti si saranno nuovamente riuniti a formare una Pangea simile a quella che c’è stata nel Permiano.
  • Ho buone ragioni per credere che la cosa non ci riguarda…
  • … e, seppure qualcosa di simile a noi dovesse esserci…
  • … magari in forma di microorganismi superintelligenti…
  • … o di esseri giganteschi totalmente istupiditi dalle telecomunicazioni…
  • … questo qualcuno o qualcosa dovrebbe trovarsi sparso per l’universo quasi polvere cosmica…
  • … o nebulosa di antimateria…
  • Basta colle cavolate! Domandiamoci invece se fra 100 anni ci saremo ancora!
  • E perché non dovremmo? Per questo periodo non sono previsti scontri con asteroidi.
  • No, ma una terza guerra mondiale, se non probabile, è sempre possibile.
  • Dipende da noi!
  • Purtroppo no!
  • Se continuiamo a pensare come pensiamo adesso, la sopravvivenza non è in mano nostra, ma delle nostre culture.

sabato 27 agosto 2011

Come salvare la terra (dialogo 8)

[181]
  • Cerchiamo di essere realisti! Mentre siamo perfettamente in grado di agire negativamente sul nostro pianeta, molto meno lo siamo in senso positivo.
  • Nell’un caso come nell’altro la nostra azione non può che limitarsi alla sua superficie…
  • …fino alla profondità dei giacimenti petroliferi o poco più…
  • … e anche entro questi limiti abbiamo forti difficoltà a controllare le conseguenze delle nostre azioni. Cernobyl e, di recente, l’esplosione di un pozzo petrolifero lo dimostrano.
  • E siamo sempre alla prima superficie della terra. Dire “salviamo la terra!” è solo una metafora per dire “salviamo noi stessi!”
  • Non sono così sicuro che, in tempi neppure troppo lunghi, saremo in grado, per esempio con una opportuna (o meglio, inopportuna) esplosione nucleare fuori dall’atmosfera, di modificare l’orbita terrestre, influendo anche sul movimento delle placche tectoniche.
  • Pura fantascienza…
  • … come, ancora agli inizi del secolo scorso, lo sbarco sulla luna.

venerdì 26 agosto 2011

Come salvare la terra (dialogo 7)

[180]
  • L’altra volta abbiamo chiuso ancora una volta con la condanna delle religioni e delle ideologie…
  • … una condanna ‘ideologica’?
  • Certamente! Dalle ideologie non si scappa.
  • Qualsiasi affermazione diventa ‘ideologica’ se non tollera di essere contraddetta.
  • Sei convinto di ciò che dici?
  • Sì, e non credo mi si possa contraddire… oh, scusa! … dammi pure del cretino! Hai ragione: dalle ideologie non si scappa!
  • Eppure si può! Basta pensare, riflettere con la propria testa!
  • E così riusciremmo a salvare il nostro pianeta solo se pensassimo con la nostra testa…
  • … sì, ma dopo che l’abbiamo rifornita di tutte le informazioni necessarie…
  • Ma come facciamo a ripulirla di tutte le ideologie che si portano appresso?
  • Dovremo abituarci a distinguere un qualsiasi enunciato dalla sua ‘griglia ideologica’…
  • … senza però demonizzare neppure quella.

giovedì 25 agosto 2011

Come salvare la terra (dialogo 6)

[179]
  • Riprendiamo il discorso sulla terra, su come salvarla…
  • … a chi lo dici…
  • Lo dici col punto interrogativo o esclamativo?
  • Fa un po’ tu…
  • Ragazzi, siamo seri. Ne va della vita, anche nostra!
  • Sì, ma noi non possiamo fare altro che chiacchierare…
  • … mentre altri decidono per noi.
  • Perché, vorresti essere tu a decidere per gli altri?
  • No, ma ciascuno per sé…
  • … cioè 6.000.000.000 di decisioni diverse?
  • Abbiamo divagato di nuovo dal discorso sulla terra a quello sulla democrazia.
  • Ma proprio un discorso su noi e il rapporto con il nostro pianeta, chi lo dovrebbe fare se non noi stessi, tutti, quanti siamo, senza eccezioni. Il problema di come conteggiare e valutare i vari pareri viene dopo…
  • … ma va impostato prima, altrimenti non ha nessun senso che ci esprimiamo.
  • Una cosa è certa: che un parere vale l’altro…
  • … anche se siamo tutti più o meno indottrinati, chi da una fede religiosa chi da una politica…
  • … chi semplicemente dalla fame o dall’ignoranza.
  • Forse sarebbe necessaria un’alfabetizzazione universale…
  • … penserei piuttosto a un addestramento universale al pensiero autonomo.
  • Credi sia possibile?
  • Sì, una volta sgomberato il campo dai ‘pensieri corretti’!
  • E quali sarebbero?
  • Le religioni e le ideologie.

mercoledì 24 agosto 2011

Come salvare la terra (dialogo 5)


Fotografia di Pier Paolo Fusciani


[179]
  • Vedo che mi riesce difficile, in questa serie di postini, attenermi all'argomento proposto in apertura: 'salvare la terra'.
  • Per forza! Hai scelto la forma ‘aperta’ del dialogo, e i dialoghi vanno dove vogliono loro.
  • Già, ma questi sono dialoghi ‘fittizi’ e non si sa neppure quanti sono a dialogare, se cioè sono veri ‘dialoghi fittizi’, o conversazioni fittizie a più voci.
  • Probabilmente il cervello dialoga o conversa anche quando è solo…
  • … ‘individui plurimi’.

martedì 23 agosto 2011

Come salvare la terra (dialogo 4)

[177]
  • Quindi, voi ritenete che, per salvare noi stessi, dobbiamo cominciare col salvare il nostro pianeta?
  • E da chi?
  • Da noi stessi, dalla nostra azione distruttrice.
  • Però per farlo dovremmo essere tutti d’accordo, e non lo siamo.
  • E come può essere che non lo siamo? Dovrebbe essere interesse di tutti conservare in buon ordine la casa che, oltre a ospitarci, ci dà anche da vivere.
  • Molti non credono nella nostra casa e noi stessi siamo in pericolo.
  • Eppure i sintomi sono evidenti!...
  • … per chi li vede…
  • … e noi vediamo solo ciò che vogliamo vedere.
  • Non sono gli occhi a vedere. Quelli non fanno che fornire delle immagini, che da sole non significano nulla, se non c’è un cervello che le interpreta.
  • È così anche per gli animali?
  • Certamente, ma il loro cervello li inganna molto meno che noi il nostro…
  • Ma che dici? Noi siamo molto più intelligenti degli animali!
  • Sappiamo forse ragionare meglio, ma un conto è ‘ragionare’, un altro è ‘capire’. Abbiamo ragionato per millenni sul moto degli astri e l’abbiamo capito solo ora.
  • E chi ti dice che l’abbiamo capito?
  • Gli astronomi!
  • Ma quelli c’erano anche prima e si sbagliavano.
  • Può darsi che si sbaglino anche oggi!
  • Che agenzia ci dànno sul fatto di avere ragione?
  • Nessuna di più che non avessimo ieri!
  • Certo che ce l’hanno! Gli strumenti di osservazione, che sono molto più potenti di quelli di ieri…
  • … ma molto meno di quelli di domani.
  • Ragazzi, così non si va da nessuna parte! Stiamo sempre parlando di ciò che vediamo, osserviamo con o senza strumenti, non di ciò che capiamo col cervello. Questo capiva questo, con i dati che possedeva.
  • Adesso sono io a non capire! Secondo voi c’è una verità per ogni insieme di dati, per me c’è una sola verità e si tratta di andarci il più vicino possibile.

lunedì 22 agosto 2011

Come salvare la terra (dialogo 3)


[176]
  • La nostra discussione di ieri mi ha un poco spaventato …
  • Sarebbe bene ci spaventassimo un po' tutti ...
  • … e stessimo più attenti a ciò che facciamo soprattutto agli effetti che ne conseguono…
  • …per esempio quando costruiamo un’autostrada o trivelliamo un terreno in cerca di petrolio…
  • … oggi compariamo una macchina più grande e potente, che consuma e inquina di più.
  • Come mai, quando uno ci dice che consumiamo troppo, non si spaventa nessuno o forse qualcuno si spaventa, ma se ne dimentica subito?
  • Gli scienziati non se ne dimenticano e ce lo ricordano tutti giorni.
  • Noi però facciamo finta di niente…
  • … o meglio critichiamo l’umanità per come si comporta, e noi, singolarmente, facciamo peggio.
  • È colpa della mentalità consumistica alimentata dalla pubblicità…
  • … dall’idea della ricchezza, del benessere…
  • … della competizione per avere di più…
  • … anche se sappiamo tutti che la terra più di tanto non può dare e, se vogliamo il ‘di più’, non ci resta che toglierlo a chi ha di meno.
  • Ma è la terra stessa che comincia ad avere di meno. Già si parla per esempio di quando sarà finito il petrolio…
  • … o di quando il mare non darà più pesce a sufficienza… o le foreste non purificheranno più l’aria dei nostri prodotti di scarto.
  • Tutta roba che non ci riguarda più personalmente…
  • Giusto, che ci importa a noi degli altri e di chi verrà ‘dopo’?

domenica 21 agosto 2011

Come salvare la terra (dialogo 2)

[175]
  • Al pianeta come corpo celeste, a prescindere quindi dai suoi abitanti, non possiamo far nulla; è troppo grosso!
  • Eppure lo stiamo cambiando giorno per giorno!
  • E come?
  • Per esempio con la deforestazione: intere regioni stanno passando da un clima umido a uno secco, i fiumi si prosciugano e cambiano il loro corso…
  • … cambia il clima, cresce la temperatura, aumentano gli uragani, si sciolgono i ghiacci, cresce il livello dei mari è tra non molto cambierà la geografia della costa, intere città rischiano di scomparire…
  • … cambia la composizione dell’atmosfera, c’è il ‘buco dell’ozono’ che potrebbe, dicono, lasciar passare raggi dannosi…
  • … aumenta l’anidride carbonica… tutto per ‘colpa’ dell’uomo…
  • … io non parlerei di ‘colpa’, non è colpa nostra se esistiamo e lasciamo qualche traccia.
  • Direi più che qualche traccia…
  • Non sono le tracce a preoccupare, sono i guasti…
  • Forse sono inevitabili, visto che esistiamo. Tutti gli animali producono qualche danno: gli elefanti abbattono gli alberi, i bruchi li spogliano, i tarli rodono il legno e così via.
  • Ma poi la natura provvede alle riparazioni.
  • Allora lo farà anche per i danni prodotti da noi…
  • … solo che, mentre la natura ripara, noi danneggiamo a un ritmo molto maggiore di quanto lei possa riparare.
  • Quindi, secondo te, finiremo per distruggere tutto?
  • Sì, se non ci fermiamo in tempo.
  • Ma quando scade il tempo?
  • Non so, forse è già scaduto.

venerdì 19 agosto 2011

Come salvare la terra (10 postini in forma di dialogo per le scuole)

[174]
[Un gruppo di ragazzi –gli stessi dei postini precedenti, ma cresciuti– si incontra quotidianamente a discutere questo problema. Noi seguiremo per qualche tempo le loro discussioni.]
  • Ti ricordi quando parlavamo di come salvare l'umanità?
  • Certo, e che dobbiamo ricominciare?
  • No, dobbiamo pensare a come salvare la terra?
  • Eh no! Noi non siamo la terra…
  • Siamo solo quelli che ci abitano…
  • … e neppure tutti, anzi solo una piccola parte.
  • Già: cani, gatti… mia nonna ha due canarini…
  • … insomma, gli animali. Ma noi uomini siamo di più!
  • Che dici? Pensa solo alle formiche, alle mosche…
  • … mica poi tante…
  • … ma sempre molte, più di noi!
  • Ma neppure loro sono la ‘terra’!
  • Tutto insieme: il pianeta ‘terra’ e i suoi abitanti.
  • Insetti compresi?
  • Sì, e anche i microbi.

giovedì 18 agosto 2011

Come salvare l'umanità (e minidialogo 10)

[173]
  • Quindi, siamo messi male…
  • … e domani sarà peggio…
  • … se non cambiamo modo di vivere...
  • … è soprattutto di pensare…
  • Ma ormai ci hanno abituato a pensare in un certo modo.
  • E chi ci ha abituato?
  • La famiglia, la scuola, tutti…
  • … e allora dobbiamo cambiare di testa nostra!
  • Ma come?
  • Non sappiamo ancora. Ma leggendo, osservando, studiando…
  • … soprattutto pensando, forse una via di uscita si trova.
  • Dovremmo metterci d’accordo tutti quanti. Oggi è possibile con internet.
  • Per prima cosa dovremmo imparare a usare bene il computer.
  • Che vuol dire: ‘bene’?
  • Voglio dire: per parlare, discutere seriamente e non solo per ciattare, giocare…
  • … ma questa è roba da grandi!
  • … A me, però, non mi va di crescere!
  • Eppure non puoi farne a meno. Credo che tutta l’umanità dovrà imparare a crescere, se vuole sopravvivere.

martedì 16 agosto 2011

Come salvare l'umanità (minidialogo 9)

[172]
  • Ho pensato alla faccenda dei consumi. Secondo me bisogna:
a) Sapere quanto possiamo inquinare senza pericolo per la salute.
b) Ridurre l’inquinamento, cioè la produzione, cioè il consumo, cominciando da quelli che consumano, cioè spendono, cioè guadagnano di più.
c) Siccome nessuno vorrà ammettere di guadagnare e di spendere troppo, si dovrebbero fare delle leggi che lo costringano.
  • Bella roba! Io non ci vorrei vivere in uno stato che ti costringe a fare come vuole lui!
  • Non come vuole lui, ma come è necessario per sopravvivere.
  • Credo che basterebbe che ognuno di noi capisse che non è più possibile andare avanti producendo, consumando e inquinando come stiamo facendo e tutto si risolverebbe da sé.
  • Forse non tutto…
  • Forse anche non tutti capiremmo allo stesso modo…
  • Certo, delle leggi per ridurre consumi e guadagni ci vogliono, ma più ancora ci vuole che capiamo bene la situazione in cui ci troviamo adesso.

lunedì 15 agosto 2011

Come salvare l'umanità (minidialogo 8)

[171]
  • Quindi, se ho ben capito, per produrre energia, bruciamo il petrolio…
  • … e così facendo, inquiniamo l'aria, perché il petrolio bruciato non serve più per respirare…
  • … e finiremmo per morire asfissiati.
  • E allora, che si fa?
  • Comincerei col consumare meno energia…
  • … ma quella ci serve per produrre tutto il resto!
  • E allora produciamo di meno…
  • … limitiamoci all’essenziale…
  • … ma l’essenziale per me non è l’essenziale per te.
  • … e alla fine il consumo resta quello che è.
  • Bisognerebbe produrre energia senza bruciare il petrolio.
  • Lo si fa già da tempo, con l’acqua delle cascate, col vento che fa girare i mulini, ma non basta…
  • C’è poi l’energia atomica, ma non so bene cos’è.
  • Dicono però che sia molto pericoloso produrla.
  • Forse non più che bruciando il petrolio.
  • Non ci resta che ridurre i consumi, anche quelli che ci sembrano essenziali.
  • Ma quelli che già consumano poco, come fanno a ridurli?