[Dialogante 1] Dici giustamente che la struttura mentale del
cittadino dipende dall’assetto politico della società. La mia generazione è
cresciuta sotto la dittatura fascista. Io personalmente ho vissuto anche,
seppure di sguincio, la dittatura nazista e, raggiunta l’età della ragione, ho
aderito coscientemente all’ideologia comunista, pur rifiutandone l’assolutismo.
[Dialogante 2] Oggi, da noi in occidente, ha vinto la
democrazia, alla quale sia tu che io aderiamo con convinzione. Eppure non ci
sentiamo vincenti.
[Dialogante 1] Una parola, ambigua e plurisignificante, come
‘democrazia’, non crediamo sia sufficiente a definire una linea politica…
[Dialogante 2] … e, da quanto si è detto, neppure un
orientamento formativo.
[Dialogante 1] La nostra democrazia è asservita al capitale
quanto e più delle passate dittature, e in questo sta il nostro assolutismo. Se
anche siamo ‘liberi’ di pensarla diversamente, proprio l’assolutismo
democratico distrugge questa conclamata ‘libertà’.
[Dialogante 2] E ci riesce attraverso l’imposizione di un
unico modello di democrazia: il modello del ‘consenso’, del ‘popolo sovrano’. È
un modello che avrebbe senso dopo aver conquistato la ‘libertà del pensiero’,
non prima. E questa libertà siamo ben lontani dall’averla conquistata: da un
lato la pressione della Chiesa cattolica a cui non ci è stato insegnato di
resistere, dall’altro i pregressi modelli fascista e comunista, tutt’ora operanti
in assenza di una relativizzazione metaculturale, infine una formazione che per
proclamarsi ‘democratica’ ha di fatto rinunciato al suo fondamento critico. Ciò
che resta è una superficiale libertà elettorale, pronta a vendersi al migliore
offerente, cioè a coloro che promettono maggiori guadagni e benessere a carico
di chi non ha più guadagno ne benessere.
[Dialogante 1] Su questa descrizione in negativo della
democrazia ‘reale’ molti potranno concordare, quello che manca è la descrizione
di una credibile alternativa in termini positivi. Ed è per questo che ritorno,
ormai per la terza volta, a parlare di una fase preliminare di studio. Un
(debole) inizio il lettore potrà trovarlo nelle Indagini metaculturali
di cui le presenti tratte non sono
che un corollario.
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