lunedì 28 febbraio 2011

La scelta


[48] Sono trascorsi alcuni postini e il lettore sarà forse disponibile per avanzare di un passo nel cammino riflessivo di IMC (dell’Ipotesi Metaculturale). Il passo che gli propongo di affrontare ha nome scelta, ed è un passo che ci capita di compiere a ogni passo (scusate l’inelegante ripetizione):
  • Esco di casa, pioviccica, che fare? Posso prendere l’ombrello o mettere l’impermeabile o infilarmi in macchina o sopportare qualche goccia di pioggia.
  • Debbo cucinare il pranzo. Che cosa fare? Cerco nella dispensa e trovo: spaghetti, cannolicchi, riso…; guardo anche nel frigorifero: formaggio, affettati, insalata…
  • Non so come passare il pomeriggio: mi metto a lavorare, faccio shopping, vado a trovare X…
E così via. La scelta presuppone però l’individuazione delle alternative, che non è ancora un vero passo ma una specie di ‘prepasso’. Occorre infatti decidere quale alternativa scegliere, ma delle alternative in gioco. Qualcuno o qualcosa potrebbe averci nascosto proprio le migliori. Chi?

La cultura per esempio, o un’ideologia, o un ‘padrone’ che vuole che la nostra scelta coincida con la sua (forse il più frequente dei condizionamenti).

Poi serve un’analisi delle alternative individuate cosicché ci rendiamo conto e delle loro premesse e delle loro conseguenze. Solo a questo punto il passo può concludersi con la scelta.

Nessun commento: