[Dialogante 2] Della
sparizione delle api ci preoccupiamo per via del miele, della cera, della pappa
reale, così utile in cosmetica. Già molto meno ci preoccupa la faccenda dell’impollinazione.
Se mancano le api, provvederanno altri insetti.
[Dialogante 1] E se
venissero a mancare anche quelli? Sono anni che noi entomologi dilettanti – e,
spero, anche i professionisti – lamentiamo il progressivo, vistosissimo calo
della fauna entomologica in Europa.
[Dialogante 2] Delle
farfalle cosidette notturne – o ‘falene’ – ciascuno può accorgersi guardando i
muri dietro le luci a casa, un tempo ricoperti di nottue, bombici e geometre,
oggi le spoglie di vita, salvo qualche sparuto piralide o litosode.
[Dialogante 1] Lo stesso
vale per l’intero ordine di coleotteri: quasi introvabili le – un tempo
comunissime – Cetonia, Potosia, Oxutirea, i prati fioriti del Parco Nazionale d’Abruzzo pressoché
deserti. Perfino i ditteri (mosche, mosconi, tafani, non però le zanzare) in
forte regresso.
[Dialogante 2] Sembra
avverarsi la profezia espressa da Rachel Carson con il libro best-seller Primavera silenziosa (1966),
giudicato da buona parte dei fautori della crescita del welfare inutilmente allarmista.
[Dialogante 1] Oggi,
osservando l’attuale stato di cose, lo diremmo addirittura timido nelle accuse
rivolte all’invadenza della specie umana fino al limite, e oltre, della
tolleranza da parte del pianeta.
[Dialogante 2] Di tutto
questo l’uomo della strada (e, senza la passione per i coleotteri lo saremmo
anche noi) sembra non rendersi conto, ben contento che diminuiscano mosche,
vespe e scarafaggi…
[Dialogante 1] … e le api?
Poco male, il miele lo importeremo, poi quello che serve, dall’estero, alle
candele provvede la stearina e per l’illuminazione natalizia è preferibile l’elettricità.
[Dialogante 2] Giusto!
Pensiamo le cose serie! Credo che dovrò comprarmi una macchina nuova, prima che
la mia si svaluti del tutto.
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