[Dialogante 1] Ieri
pomeriggio un documentario televisivo ha ripreso il tema, già più volte
affrontato, della sparizione delle api. Sparizione estesa, a quanto pare, all’intero
pianeta con la sola eccezione dell’area africana, abitata da una razza assai
più resistente dell’ape comune.
[Dialogante 2] Ma anche più
aggressiva, il che sconsiglia di favorirne l’acclimatazione in altre regioni.
[Dialogante 1] Non si
conosce a tutt’oggi la causa di questa sparizione. L’ipotesi più probabile è un
insieme di concause, tutte però in qualche modo attribuibili alla presenza
umana.
[Dialogante 2] Non sarebbe
la prima volta che la moltiplicazione incontrollata di una specie ne abbia ‘soffocate’
delle altre fino a portarle all’estinzione.
[Dialogante 1] Sì, ma la
cosa non ci riguardava, o perché non c’eravamo, o perché con la specie colpita
non avevamo e non abbiamo un rapporto diretto.
[Dialogante 2] Alle api
tuttavia siamo legati da millenni, addirittura da tempi preistorici per il
miele, la cena, il propoli e, non da ultimo, per la funzione impollinatrice che
esse svolgono con ammirevole zelo.
[Dialogante 1] Eppure la
specie che le sta portando all’estinzione è proprio la nostra.
[Dialogante 2] Singolare
dimostrazione di intelligenza da parte di un animale che dell’intelligenza ha
fatto la sua bandiera per autoproclamarsi ‘re del creato’, …
[Dialogante 1] …
assecondato in questo anche da chi avrebbe dovuto ricondurlo a maggiore
modestia.
[Dialogante 2] Ma la
modestia non è la virtù di chi per autoproclamarsi ‘re del creato’ ha inventato
la Creazione, un Dio e se stesso come Figlio
di Dio.
[Dialogante 1] Sicché anche
le api sarebbero vittime della superbia umana…
[Dialogante 2] … come ne è
vittima lui stesso…
[Dialogante 1] … che però
cerca sempre di addossare a qualcuno o qualcos’altro la colpa di ciò che reputa
sua disgrazia.
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