sabato 14 giugno 2014

Tratta XIII.5 – Vari filtri



[Dialogante 2]  Se ci serviamo dell’espressione ‘costruire una tratta’ per significare ‘entrare in relazione con’, allora tutte le percezioni sensoriali rientrano in questa metafora.
[Dialogante 1]  Le tratte però sono percorribili nei due sensi, diversamente dalle percezioni.
[Dialogante 2]  Basterebbe considerare il percetto come la risposta simmetrica all’atto del percepire, e avremmo nuovamente la doppia percorrenza…
[Dialogante 1]  … e la metafora del ‘ponte’ torna a funzionare.
[Dialogante 2]  Noi staremo quindi sempre coi piedi su qualche tratta che ci congiunga a qualcun’altro punto.
[Dialogante 1]  Possiamo anche dire che siamo noi stessi quella tratta
[Dialogante 2]  … meglio ancora che siamo l’insieme dei ponti che ci collegano al mondo.
[Dialogante 1]  Modernamente: un centro informatico per cui passa tutta l’informazione prodotta nel mondo, …
[Dialogante 2]  … che però viene utilizzata solo in minima parte.
[Dialogante 1]  Forse allora, se ci consideriamo come punti in cui si concentra tutta l’informazione dell’universo, dovremmo distinguere la parte effettivamente percepita.
[Dialogante 2]  Ma che cosa distingue questa parte rispetto al tutto?
[Dialogante 1]  Vari filtri:          la debolezza dei nostri sistemi percettivi,
l’insufficienza delle nostre capacità analitiche,
i ‘divieti di transito’ opposti dalle culture.
[Dialogante 2]  Pensi che in assenza del filtro culturale il flusso di informazione e che raggiunge sarebbe maggiore?
[Dialogante 1]  Difficile da dire. Potrebbe anche darsi che, siccome per IMC tutta l’informazione che ci raggiunge è culturalmente modulata, non saremmo in grado di riconoscere alcuna in assenza di cultura. Oppure che le infinite possibili interpretazioni confonderebbero il nostro cervello al punto di renderlo inricettivo come un sasso.
[Dialogante 2]  Purtroppo in questo campo è preclusa la ricerca perché gli animali che potrebbero fornirci una risposta non sanno parlare, …
[Dialogante 1]  … e poi una qualche forma di cultura ce l’hanno anche loro!

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