martedì 20 novembre 2012

Mutamenti nell'aria


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[NdR: redatto in luglio 2011; noti il lettore che i postini di Boris si stanno pubblicando 'in differita']

I mutamenti di stagione, anche politica, si sentono nell’aria. Molti piccoli indizi e anche qualcuno grande ci rendono avvertiti che qualcosa sta cambiando. Ma questo non basta perché il cambiamento avvenga per davvero. Occorre che ci sia qualcuno pronto a cogliere l’occasione. Può darsi che questa passi e per molto tempo non si ripresenti. Oggi per esempio l’indizio di cui si diceva al postino precedente, non ci avverte solo di una probabile fine dell’era Berlusconi, ma di un possibile declino di un’ideologia dominante da secoli, di cui il berlusconismo potrebbe costituire il punto critico. Sempre più insistenti di fanno le voci, oggi raccolte –vedremo poi con quanta convinzione– perfino del fondamentalismo cristiano, secondo cui per sopravvivere serve oggi un radicale mutamento ideologico, un nuovo ‘stile di vita’, un modello di sviluppo diverso dalla ‘crescita infinita’ cui  abbiamo sacrificato tanto a lungo la nostra intelligenza. C’è oggi qualche parte della società disposta a revisionare i propri meccanismi culturali per aprire un periodo di sperimentazione su modelli alternativi che non pongano al primo posto lo sviluppo economico? A dire il vero, non saprei neppure dove cercarli questi modelli se non negli archivi di qualche antro di ricerca, come il Centro Metaculturale, troppo piccolo, però, per fornire indicazioni attendibili su scala sociopolitica. Non è improbabile tuttavia che di qui a qualche tempo l’esigenza di un cambiamento si faccia così presente da costringere di fatto anche le istituzioni a promuovere fasi di ricerca e sperimentazione analoghe a quelle percorse in piccolo da alcuni centri formativi negli anni Settanta-Ottanta. Non è detto che si arrivi agli stessi risultati. Non è neppure detto che ci si debba concentrare su uno specifico ambito disciplinare –allora facevamo prevalentemente la musica e la musicoterapia– ma oggi percorsi analoghi potrebbero essere tentati parallelamente in altri ambiti. Già allora la finalità ultima di quella sperimentazione, non era l’apprendimento disciplinare né l’apprendimento tout court, ma l’attivazione critica della mente.

[Nota dell'autore, oggi 24.11.2012] Non è che io sia stato particolarmente presciente; in realtà, alcune cose non cambiano MAI.

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