mercoledì 9 novembre 2011

La fiaba della politica (III)

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III. A questo punto le cellule –siamo ritornati a loro–, anziché continuare nella rivalità su chi dovesse dominare e chi sottomettersi, inventarono le associazioni di cellule, sotto forma di organi appartenenti a unità di livello superiore, che tuttavia lo erano –cioè erano ‘superiori’– in un senso radicalmente diverso da quello oggi in uso tra gli umani, per i quali il concetto è legato a un’arbitraria graduatoria di ‘importanza’; a sua volta connessa con un differenziato trattamento economico. Così una condizione troppo favorevole alla crescita di un organo ne produce l’ipertrofia, come credo si stia capitando al cervello di homo sapiens, che oggi, attraverso la cultura, sta mettendo in forse la sua stessa sopravvivenza. Ma, mentre a livello di cellula, tessuto, organo, ipertrofia è tenuta a bada da un opportuno feedback organico, l’emancipazione della mente dalla corporeità fa si che questo non accada o accada troppo poco per le prestazioni immateriali del cervello.

Il pericolo è reale e imminente. Come chiudere la nostra ‘fiaba politica’ della politica?

Prendendo esempio dalla nostra corporeità e inventando un feedback che tenga a freno l’emancipazione della nostra mente.

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