Dalla serie Ragazzi volanti, di Tamara Abdul Hadi
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Ma che dovrebbe fare
la scuola per ovviare a questa perdita?
Non può certamente
rinunciare alla fase dell’apprendimento. Né tantomeno a quella del
consolidamento attraverso la ripetizione di ciò che si è appreso. Alla scuola
chiediamo l’impossibile, che aggiunga cioè alle fasi di apprendimento e
consolidamento una fase indipendente di ricerca e sperimentazione, che tuttavia
non vada a detrimento delle altre due.
È ipotizzabile un
percorso del genere?
No, se lo si pensa in
termini additivi, forse se si ripensa l’intero processo formativo come
integrante le tre fasi, consolidando cioè l’apprendimento attraverso la ricerca
del nuovo che ha comunque bisogno del conosciuto per salire –per così dire– sulle
proprie spalle. Cose che conosciamo benissimo dal mondo della scienza e che ora
si tratta di trasferire –ancora una volta questo verbo– ad altri settori del
pensiero. La soluzione sta infatti nel sostituire alla semplice addizione l’integrazione.
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