giovedì 26 gennaio 2012

Ancora ignaro del fatto…

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L’avevo visto che attraversava frettolosamente sulle sue sedici zampe, non dico la strada –che di strada non c’era traccia su quella fanghiglia– ma la traiettoria presumibile dei miei futuri passi, il grosso bruco dell’Acherontia atropos (la famosa ‘testa di morto’) che avevo già incontrato anni prima su un lillà del giardino di casa e che mi aveva dato uno splendido esemplare adulto, oggi tra le pochissime farfalle da me trattenute per la mia modesta ma assai appariscente collezione di Lepidotteri, in prevalenza esotici, pazientemente acquistata nel corso di decine di anni, a cominciare proprio da una Acherontia atropos che mi era stata ceduta dal proprietario di una sala da tè di Sanremo –credo fosse il 1938–, il quale aveva adornato il suo locale con esemplari di farfalle, accuratamente preparati incorniciati per la gioia di un ragazzetto undicenne appassionato di insetti e discreto conoscitore, per la sua età, ma ancora ignaro del fatto che questa passione, trasferite più tardi sull’ordine dei coleotteri, non lo avrebbe abbandonato per tutta la vita…

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