mercoledì 1 febbraio 2012

Una notte a ridosso del Triglav


Vista norte del Triglav, dall'alta valle del Vrata
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Qualche hanno fa, in Slovenia con Thomas. Una baita di legno, attrezzata ad alberghetto, in mezzo a un bosco. Di fronte il Triglav, la più alta vetta della Slovenia. Sera, quasi notte. Thomas è andato con la macchina a un raduno giovanile vicino Udine. Me ne sto, appoggiato a una balaustra di legno, ad ammirare il Triglav che lentamente si dissolve nel buio. Ecco un punto luminoso, anzi una breve scia, quasi da meteorite, che taglia la notte, ma non nel cielo, bensì all’altezza del sottobosco. Poi una seconda scia, una terza… Non può essere la Luciola italica che accende e spegne la sua luce a brevi intervalli sopra i prati di Cantalupo. Questa, se di lucciola si tratta, ha tempi assai più lunghi. Puoi seguire per lungo tratto la sua flebile luce, per poi attendere, quasi con nostalgia, la sua ricomparsa molti metri più in là. Deve essere la Phausis splendidula, abbastanza comune nell’Europa centrale. Più piccola della Lucciola e assai più riservata nel suo splendore, sei rimasta nella mia mente, melanconica memoria di una notte a ridosso del Triglav.

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