'Frammentazione', dell'artista coreano Bohyun Yoon
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Possiamo immaginare
le idee come entità composite, i cui elementi fluttuano in un vuoto ideale e
ogni tanto vengono catturati da un cervello che ne accorpa alcuni a formare,
appunto, un’idea. Oltretutto spesso capita che un’idea, scontrandosi con
un’altra, si frantumi, disperdendo nel vuoto i suoi elementi, presto catturati
da un altro cervello…
È una descrizione
rozzamente presa in prestito da qualche vecchio modello fisico che oggi non si
proporrebbe più neanche nella scuola primaria. Ciononostante penso che, per
quel poco che lo conosco, il mondo del pensiero potrebbe corrispondere
grossolanamente a quel modello. Le cosiddette ‘idee’ avrebbero così una
struttura molecolare o atomica, sempreché non vogliamo attribuirgliene una
ondulatoria del tipo della luce. In ambo i casi il riferimento va cercato tra i
fenomeni fisici, senza bisogno di istituire per esse una categoria a parte, per
esempio ‘spirituale’. Eppure, proprio cattivamente,
è difficile equiparare un’idea avversata o derisa a un piede calpestato.
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