venerdì 16 agosto 2013

Ancora qualche riflessione sui postini in genere


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Ho chiarito all’inizio di questa raccolta che il termine ‘postino’ indica un piccolo post del mio blog (poi divenuto ‘oblò’ per iniziativa del redattore). Ora vorrei tentare una diversa etimologia. E se gli lasciassimo il suo significato primo di ‘colui che quotidianamente ci porta la posta’, cioè ci mette in contatto con il resto del mondo, fa sì che non ci sentiamo soli, anche quando quelli che fisicamente ci stanno vicini ci ignorano?

I postini come benefattori dell’umanità.

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Non so se questi postini hanno fatto bene ad altri. Di certo hanno fatto bene a me, aiutandomi a vivere quando forse il mio corpo non ne aveva più voglia. Oggi però è la mente che non ha più voglia di pensare ai postini. Mentre al corpo, tutto sommato, non dispiacerebbe fermarsi ancora per un poco, anche senza postini.

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Ma, se i postini servono ad allungare la vita, ben vengano!

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Non dipende però da me, la produzione di postini.

E da chi allora?

È come una buona digestione: possiamo cercare di favorirla ingerendo apposite pasticche, ma, se i cibi sono inquinati, le pasticche possono poco. E oggi, tutto ciò che ci giunge dall’esterno, postini compresi, è perlomeno sospetto. Forse è sempre stato così, ma a noi che importa di ciò che è stato? Le cose ci interessano per come sono adesso.

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Come stanno adesso, le cose?

A livello planetario direi al quanto male. Ce lo dice il regresso dei viventi a favore dell’unica specie in esplosiva crescita: quella responsabile del regresso di tutte le altre.

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