sabato 17 agosto 2013

E questo che ci azzecca?


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  • C’è qualcosa che possiamo fare perché le cose migliorino?
  • Ci sarebbe da chiederlo a chi le fa peggiorare.
  • Ma sono proprio questi a non saperlo.
  • Non credo. Credo invece che lo sappiano benissimo, ma siano impediti nella realizzazione.
  • E da chi?
  • Dalla cultura. O, meglio, dallo ‘stadio culturale’ che, come specie, stanno attraversando.
  • E questo che ci azzecca? Come direbbe un attuale uomo politico.
  • Lo stadio culturale condiziona lo ‘stile di pensiero’ di chi lo vive.
  • Ma differenziandolo secondo le varie culture.
  • Tutte le culture convergono su un punto: il potere.
  • Se è per questo, anche sul guadagno e sulla crescita infinita.
  • D’accordo. Potremmo accorpare questi tre punti sotto l’unico termine di ‘progresso’.
  • Forse potrebbero esserci altre accezioni di questo termine.
  • Ancora una volta d’accordo. Sceglierei allora un’accezione che ci porti fuori dalla cultura.
  • Ma questo è impossibile perché è proprio la cultura che ci distingue dagli altri viventi.
  • Forse esistono altri stadi che ci distinguerebbero altrettanto bene.
  • Per esempio?
  • Lo stadio ‘metaculturale’, che aggiungerebbe al precedente la riflessività.
  • Ma di quella siamo capaci tutti.
  • Certo, ma ciascuno all’interno di una determinata cultura.
  • … mentre tu penseresti a una riflessività metaculturale, cioè esterna a tutte le culture.
  • No, interna a ciascuna.
  • E che vorrebbe dire?
  • Una cultura capace di riconoscere la propria culturalità.
  • Mi coglie un sospetto…
  • Quale?
  • Che tu sia un relativista.
  • E come potrei non esserlo?

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