Odi et amo. Quare id faciam,
fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et
excrucior.
(Odio e amo. Forse vuoi sapere
perché lo faccio.
Non so, ma sento che accade e
mi torturo.)
Il verso latino e la concisione
raggiungono in questo distico un vertice di immediatezza forse insuperato.
Talvolta immaginiamo il poeta come un tecnico della diversificazione,
talaltra come una voce che esprimere l’inesprimibile. Catullo fa l’una e
l’altra cosa insieme. Letterato finissimo nei poemetti alessandrineggianti,
Catullo effonde la sua vena poetica in brevi componimenti di tono popolare,
spesso scurrile, che ai nostri orecchi suonano estremamente attuali. La sua
sboccata invettiva ce lo rendono un personaggio che ci sembra di poter
incontrare per strada, in un circolo giovanile (Catullo è morto poco più che
trentenne), al mercato. L’immediatezza del suo linguaggio ci fa dimenticare
la distanza che ci separa da lui nel tempo e nella collocazione culturale.
Tra i massimi esponenti della latinità, poeta tra i più amati del suo tempo,
continua a parlarci con la familiarità del vicino di casa e con la
passionalità di un ragazzo innamorato. Se mai la poesia è stata espressione
di verità vissuta, questo è il caso di Catullo, e la sua verità non è diversa
dalla nostra…
Ma noi, perché cerchiamo nella
parola un altro –forse pure un poeta– la ‘verità’? Non ci basta una ‘finzione
di verità’? Anzi non è piuttosto quest’ultima che ci attira soprattutto? Se
le invettive o i lamenti di Catullo non fossero espressi in forme
letterariamente irreprensibili, pensate che ce ne occuperemo ancora dopo più
di duemila anni? Reciprocamente, se avessimo davanti solo forme letterariamente
irreprensibili, pensate che supererebbero i confini di un esercizio di
traduzione?
È chiaro: ci vogliono ambedue,
verità e artificio!
Ma come misuriamo l’una e
l’altro?
Se la verità è male espressa,
non le concediamo la nostra fiducia, e se l’artificio e ben congegnato, non
lo distinguiamo dalla verità. Essenziale sembra sia quindi, non tanto la
verità della parola quanto l’artificio che la rende vera, sia che lo sia, sia
che no.
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lunedì 25 giugno 2012
Odi et amo
[400]
Chiavi di lettura:
Letteratura con intenzione,
Postini,
Postini del 'come se'
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