domenica 15 febbraio 2009

Cultivons la paix! (CCB 5)

Per questa quinta puntata, vorrei proporre anch’io una fiaba –una specie di apologo– letta nel bel libro di Adolfo Perez Esquivel, premio Nobel per la Pace 1980, Cultivons la paix! (Desclée de Brouwer, 2000). Esquivel pittore e scultore, militante per la non-violenza, fu imprigionato e torturato sotto la dittatura della giunta militare argentina, liberato grazie alle pressioni internazionali, ha proseguito la lotta per i diritti umani, richiamando, fra i primi, l'attenzione internazionale sul dramma dei desaparecidos:



« Credo che la gente –e non soltanto i giovani– consumi il tempo cercando fuori di sé risposte al proprio senso di disagio. Non abbiamo più tempo da dedicare a noi stessi, forse per paura o per negligenza. Per conto mio, mi sforzo di intrattenermi con me stesso, di nutrire un dialogo interiore che abbia come motore la speranza. La speranza è la mia fonte di energia. Una fiaba di Tagore parla di questa ricerca della pietra filosofale. […] Un uomo, dice Tagore, dopo diversi anni passati nella meditazione e nell’ascesi, parte in cerca della Verità, di quella pietra filosofale, dell’essenza dell’essere. Lungo il cammino incontra un sapiente e gli chiede “dove trovarle?” Il sapiente non sa, ma lo indirizza presso un eremita che sta in cima ad una montagna, distante sei lune di cammino. L’eremita a sua volta gli dice di cercare ancora, e lo manda nella foresta, dove non trova niente. Quell’uomo consuma tutta la sua vita nella vana ricerca della pietra. Stanco, rinuncia a cercare e si siede in riva al mare. Un fanciullo che stava giocando gli si avvicina e gli domanda il motivo della sua tristezza: “Sono in cerca della verità e ancora non l’ho trovata. Ho percorso montagne e foreste, ho incontrato sapienti eppure ancora non so nulla” - risponde l’uomo. “È qui” - dice il fanciullo, mostrandogli il cuore ».

1 commento:

Rigobaldo ha detto...

Caspituccia, gentile Claude, mirabile convergenza!

Sa forse que Zenobia Camprubí (la moglie di Juan Ramón Jiménez, il protagonista del post immediatamente precedente) ha tradotto allo spagnolo (talvolta in collaborazione con JRJ) parecchie opere poetiche di Rabindranath Tagore?

Cordiali saluti,