- Al pianeta come corpo celeste, a prescindere quindi dai suoi abitanti, non possiamo far nulla; è troppo grosso!
- Eppure lo stiamo cambiando giorno per giorno!
- E come?
- Per esempio con la deforestazione: intere regioni stanno passando da un clima umido a uno secco, i fiumi si prosciugano e cambiano il loro corso…
- … cambia il clima, cresce la temperatura, aumentano gli uragani, si sciolgono i ghiacci, cresce il livello dei mari è tra non molto cambierà la geografia della costa, intere città rischiano di scomparire…
- … cambia la composizione dell’atmosfera, c’è il ‘buco dell’ozono’ che potrebbe, dicono, lasciar passare raggi dannosi…
- … aumenta l’anidride carbonica… tutto per ‘colpa’ dell’uomo…
- … io non parlerei di ‘colpa’, non è colpa nostra se esistiamo e lasciamo qualche traccia.
- Direi più che qualche traccia…
- Non sono le tracce a preoccupare, sono i guasti…
- Forse sono inevitabili, visto che esistiamo. Tutti gli animali producono qualche danno: gli elefanti abbattono gli alberi, i bruchi li spogliano, i tarli rodono il legno e così via.
- Ma poi la natura provvede alle riparazioni.
- Allora lo farà anche per i danni prodotti da noi…
- … solo che, mentre la natura ripara, noi danneggiamo a un ritmo molto maggiore di quanto lei possa riparare.
- Quindi, secondo te, finiremo per distruggere tutto?
- Sì, se non ci fermiamo in tempo.
- Ma quando scade il tempo?
- Non so, forse è già scaduto.
domenica 21 agosto 2011
Come salvare la terra (dialogo 2)
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