sabato 2 agosto 2014

Tratta XVII.1 – Complementarietà



[Dialogante 2]   Ogni movimento che non sia eterno ha un punto di arrivo.
[Dialogante 1]   Chi potrà dubitarne?
[Dialogante 2]   Noi non siamo eterni.
[Dialogante 1]   Chi potrà dubitarne?
[Dialogante 2]   I nostri movimenti non sono eterni.
[Dialogante 1]   Chi potrà dubitarne?
[Dialogante 2]   Ma che fai: socrateggi?
[Dialogante 1]   A dire il vero sei tu che socrateggi, io non faccio che rispondere di conseguenza.
[Dialogante 2]   È una nostra abitudine: cominciare dall’ovvio, per poi perderci nell’indistinto. Ma lasciaci continuare ancora per un poco.
[Dialogante 1]   D’accordo, continua pure, se ti diverte.
[Dialogante 2]   Non è che mi diverte, è il destino di tutte le ovvietà. Considera che tutta la matematica è un ‘ovvietà’, eppure ti sfido a inseguirla nei suoi più remoti recessi, là dove l’indistinto regna sereno.
[Dialogante 1]   Esiste, è pensabile una matematica dell’indistinto?
[Dialogante 2]   Non sono un competente, ma credo che per molte persone, me compreso, l’indistinto matematico comincia assai presso, poco dopo le quattro operazioni dell’aritmetica, Già ad alcuni teoremi dell’algebra partecipa per me più la fede che la ragione.
[Dialogante 1]   Allora per te la matematica ha il suo posto dietro la religione: per raggiungere questa, ci dicono i teorici della (nostra) religione, ci vogliono fides et ratio, per l’altro –la matematica– basta la fides
[Dialogante 2]   … garantita però dalla ratio dei matematici.
[Dialogante 1]   Detto altrimenti: fides nella ratio
[Dialogante 2]   … ma non certo ratio della fides, che proprio per la sua complementarietà a ratio, non è razionale essa stessa. Quindi stiamo applicando uno strumento non razionale –la fides– alla ratio per giustificarla agli occhi della ragione.
[Dialogante 1]   C.d.d, come dovevasi dimostrare: siamo partiti dall’ovvio e ci siamo persi nell’indistinto.
[Dialogante 2]   … grazie però al cammino suggeritoci dalla religione.
[Dialogante 1]   Pensi quindi che non si debba aver fede nella ragione?

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