[Dialogante 2]… La parentesi precedente ci è servita
per presentare altri due termini…
[Dialogante 1] … scambi e snodi. Alle tratte abbiamo già accennato più volte. Ma perché
questi riferimenti viari, oggi vistosamente surclassabili da riferimenti a reti
mediatiche o metaculturali[1]?
[Dialogante 2] Non lo
domandi certo per te (che lo sai benissimo) ma per l’eventuale lettore di
domani. È il ricordo, ancora vivissimo, del nostro trenino elettrico Märklin scartamento 0, su rotaie in
acciaio, montato su un tavolato grande come una stanza con un’apertura nel
mezzo per il posto di comando, due locomotive, l’una delle quali modernissima
(per allora), modello francese, lunga –con il tender– cm. 59, modello svizzero l’altra, quattro vagoni arredati
più altri non arredati e alcuni vagoni merci, tre circuiti concentrici, binario
morto, passaggio a livello automatico, stazione e accessori vari. Credo
avessimo dodici anni, quando concedemmo che fosse data via per far posto alla
crescente collezione di coleotteri.
[Dialogante 1] Pensi che il
titolo ‘ferroviario’ di questi appunti si debba alla nostra Märklin e non
piuttosto agli annuali viaggi in Germania, dai parenti –nonni, zii, cugini– di
Amburgo, per raggiungerei quali ci voleva un viaggio di circa ventisette ore,
agganciati in buona parte a una splendida 101 che sembra che in alcuni tratti,
intorno a Francoforte, toccasse i 120 l’ora?
[Dialogante 2] Certo per
noi le ferrovie che allora ci esaltavano, hanno perso gran parte del loro
fascino, che neppure gli attuali aeromobili –missili compresi– hanno saputo
sostituire.
[Dialogante 1] …Forse non
hanno mai pensato di farlo. Non credo che i ‘progressi’ della tecnica si siano
orientati sulle fantasie infantili. Oppure sì?
[1] Non
conosciamo attualmente reti metaculturali, ma forse se ne parlerà addirittura
in questi appunti.
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