giovedì 7 agosto 2014

Tratta XVII.3 – Progressi e fantasie



 Catalogo Märklin del 1959, pagina 14

[Dialogante 2]… La parentesi precedente ci è servita per presentare altri due termini…
[Dialogante 1]  scambi e snodi. Alle tratte abbiamo già accennato più volte. Ma perché questi riferimenti viari, oggi vistosamente surclassabili da riferimenti a reti mediatiche o metaculturali[1]?
[Dialogante 2]  Non lo domandi certo per te (che lo sai benissimo) ma per l’eventuale lettore di domani. È il ricordo, ancora vivissimo, del nostro trenino elettrico Märklin scartamento 0, su rotaie in acciaio, montato su un tavolato grande come una stanza con un’apertura nel mezzo per il posto di comando, due locomotive, l’una delle quali modernissima (per allora), modello francese, lunga –con il tender– cm. 59, modello svizzero l’altra, quattro vagoni arredati più altri non arredati e alcuni vagoni merci, tre circuiti concentrici, binario morto, passaggio a livello automatico, stazione e accessori vari. Credo avessimo dodici anni, quando concedemmo che fosse data via per far posto alla crescente collezione di coleotteri.
[Dialogante 1]  Pensi che il titolo ‘ferroviario’ di questi appunti si debba alla nostra Märklin e non piuttosto agli annuali viaggi in Germania, dai parenti –nonni, zii, cugini– di Amburgo, per raggiungerei quali ci voleva un viaggio di circa ventisette ore, agganciati in buona parte a una splendida 101 che sembra che in alcuni tratti, intorno a Francoforte, toccasse i 120 l’ora?
[Dialogante 2]  Certo per noi le ferrovie che allora ci esaltavano, hanno perso gran parte del loro fascino, che neppure gli attuali aeromobili –missili compresi– hanno saputo sostituire.
[Dialogante 1]  …Forse non hanno mai pensato di farlo. Non credo che i ‘progressi’ della tecnica si siano orientati sulle fantasie infantili. Oppure sì?


[1]             Non conosciamo attualmente reti metaculturali, ma forse se ne parlerà addirittura in questi appunti.

Nessun commento: