[Ieri sera, a letto, in procinto di
addormentarmi, ho fatto una singolare osservazione. Nel buio della stanza
normalmente vedo risaltare la vivida luce che trapela da sotto la porta,
proveniente dall’ingresso o da qualche altra stanza illuminata. Le luci di casa
ieri dovevano essere tutte spente perché la solita lama luminosa non c’era. C’era
però un’analoga lama sul soffitto, dove non l’avevo mai vista perché la parte
superiore della porta aderisce perfettamente alla cornice. Incredulo, ho chiuso
gli occhi per riaprirli subito dopo: la striscia luminosa sul soffitto, non sul
pavimento. Accendo la lampada accanto al letto: tutto in ordine, la fessura
della porta in basso non in alto. Spengo la lampada: la fessura si trova ora a
mezz’altezza, ma sembra non voler restare lì: a poco risale fino a raggiungere
di nuovo il soffitto. Ripeto l’esperimento più volte: stesso risultato, solo
che la linea luminosa è progressivamente più lenta nella sua risalita. Mi fermo
a riflettere.
Se in normali condizioni di visibilità
girò la testa, vedo l’ambiente girarmi attorno, ma io so per esperienza che non
è l’ambiente, ma la mia testa a girare. Qual è ora la posizione della mia testa
sul letto?
Sto sdraiato orizzontalmente, la testa
poggiata su una coppia di cuscini, ma non al centro, bensì all’orlo, così che
nel primo sonno tende a scivolare verso il basso, assumendo una posizione
obliqua rispetto all’asse del letto. Di conseguenza gli occhi, se guardassero,
guarderebbero obliquamente verso terra. La base della porta, con la sua linea
luminosa, si trova a qualche metro di fronte al letto e, per le note leggi
della prospettiva, appare rialzata rispetto al piano di chi guarda.
È buio, non ho riferimenti che mi
orientino rispetto all’ambiente, sono in posizione orizzontale con la testa
inclinata da un lato, in dormiveglia: per me anche il pavimento è sopra la
linea dello sguardo e la lama di luce che lo attraversa sta attraversando il
soffitto…
Lo spazio, se non lo localizziamo, non
ha un suo orientamento, e così anche
gli oggetti che vi si trovano non hanno una loro posizione assoluta.]
(Scoperta di
un mezzo-addormentato)
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