martedì 1 luglio 2014

Tratta XV.5 – Un sistema autoregulato




[Dialogante 1]  Possiamo considerare il cervello come il sistema regolatore della vita individuale in rapporto all’ambiente…
[Dialogante 2]  … che a sua volta può essere visto come un sistema vivente anch’esso, anche se la parola ‘vita’ si addice solo a una parte di esso.
[Dialogante 1]  Del resto già la separazione tra individuo e ambiente è artificiale e funzionale all’uomo in quanto ‘emergenza biologica’.
[Dialogante 2]  Ma un cervello non è altrettanto un’emergenza biologica? o una mosca, un radiolario?
[Dialogante 1]  Potremmo per esempio considerare, come molti oggi fanno, tutta la biosfera un unico organismo e allora sorge la domanda: quale ne è il sistema regolatore?
[Dialogante 2]  Mi sembra che l’unica risposta possibile sia: la biosfera stessa.
[Dialogante 1]  In altre parole: la vita sarebbe un sistema autoregolato?
[Dialogante 2]  Cioè a dire un sistema senza un ‘fuori’, senza un ambiente con cui fare i conti?
[Dialogante 1]  Abbiamo ancora una volta separato indebitamente ciò che è biologico da ciò che non lo è…
[Dialogante 2]  … mentre vediamo benissimo che il non biologico –l’inorganico– interagisce pesantemente con la vita: una nube di gas, una temperatura troppo alta, troppo bassa sono sufficienti a cancellarla.
[Dialogante 1]  Forse ci conviene includere in un solo sistema l’organico e l’inorganico.
[Dialogante 2]  Eh già, avremmo eliminato l’uno dei due grandi problemi: la nascita del cosmo e quella della vita.
[Dialogante 1]  Resta l’unico problema dell’origine della materia.
[Dialogante 2]  Problema, anche questo, che nasce nel momento in cui il nostro cervello si compiace di distinguere la materia dal nulla.
[Dialogante 1]  Secondo recenti ricerche anche il nulla ha un’energia, è quindi omologo alla materia…

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