domenica 27 luglio 2014

Tratta XVI.5 – Simbolo dell'eternità



[Alla tua parentesi non c’è che da rispondere con un’altra parentesi.
Dallo stesso terrazzino da cui ammiriamo la torre (o campanile) di Ponzano vedo anche il viavai delle lucertole sui rami della robinia. Sono le stesse dell’estate scorso? Non lo so, ma mi piace pensare che lo siano. Mi piace vederle come un simbolo di persistenza se non di eternità. Una coppia di lucertole non può che essere la stessa di anno in anno. Poco importa se gli individui non sono gli stessi. Lo è la loro immagine e questa è l’unica cosa che ho di loro. Già anni fa[1] ho elevato i bruchi della Thaumatopea processionea (la Processionaria del pino) per la stessa ragione a simbolo dell’eternità. Ora è la volta di due lucertole. Dubito che per loro la cosa sia di qualche importanza. Chissà se la percezione del tempo è la stessa per tutti gli animali: per uno di noi che vive decine di anni e per un afide che vivrà si e no qualche giorno? Se percepiamo il tempo in relazione alla durata della nostra vita, una delle due: per la maggioranza degli animali la vita è tanto corta da non essere neppure immagazzinata in qualcosa come una memoria (voglio dire che non valeva la pena far evolvere uno strumento così complesso per una finalità così effimera); ovvero la durata di un secondo è enormemente limitata per un afide o anche una lucertola. Il tempo avrà forse una sua oggettività, addirittura numerabilità, i viventi tuttavia non ne hanno una percezione unitaria né nel senso che sia la stessa per tutte, né che lo sia in ogni momento. Durante il sonno per esempio la durata del tempo si accorcia naturalmente (talvolta però si allunga), inoltre è difficile sostenere che cinque minuti dal dentista durino come cinque minuti con l’amata (o l’amato).
Di dove nasce allora l’idea di un tempo –e di uno spazio– ’assoluto’?
Non certo dalla percezione e neppure dall’osservazione.
Da una matematizzazione a priori, che a certe proiezioni e osservazioni associa un numero, cioè un elemento di un costrutto mentale che ci serva per dare ordine alle cose perché ordnung muss sein.]

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