[Dal terrazzino sul retro della nostra
casa, dove da qualche tempo sono abituato a prendere la colazione del primo
mattino, una muraglia verde limita a pochi metri la vista. In primo piano una
poderosa robinia, tragica per due grossi rami tagliati e festoni di corteccia
penduli, copre un’oscura massa di allori che occlude buona parte dell’orizzonte.
Sulla destra un grande tiglio appena sfiorito che ancora spende l’intenso
profumo dei suoi fiori ormai rinsecchiti, e a sinistra, sopra la casetta di
Paola, la rigogliosa chioma di un sambuco e, poco distanti, alcune altre
robinie, giovani ma vigorose di fitto fogliame. Il balconcino e la parete ovest
della casa sono quindi in ombra per tutta l’estate, il che permette una buona
abitabilità anche nei giorni più caldi. Si sta come all’interno di un folto
bosco, che col suo verde ha inghiottito mura e finestre della casa vicina,
dandoci l’illusione che il resto dell’umanità non giunga fino a noi.
Ma la coperta arborea che ci circonda e
copre ha una falla: un piccolo discostarsi del fogliame nella robinia di
sinistra, là dove la nera muraglia degli allori si mantiene ancora a una certa
distanza, inquadra una porzione di paesaggio collinare, dietro al quale diquadra
l’ultimo pendio meridionale del Soratte. La luce che promana da questo squarcio
è di un grigio celestrino per la distanza, certo alcuni chilometri fino al
Soratte. Ma non è una luce uniforme: al centro del quadratto –cui la nostra
robinia e l’alloro fanno di cornice– la sagoma chiara di un paese mi avverte
che non siamo soli al mondo e che probabilmente altri ci stanno vedendo come
una macchia più chiara sul fondo scuro dei monti sabini. Ma anche la sagoma
chiara che sto guardando non è uniforme: nel mezzo l’indice puntato di una
torre, forse il campanile della chiesa parrocchiale. Un paese come tanti qui in
Bassa Sabina, provincia di Rieti.
Accurati studi e triangolazioni
astronomiche mi hanno convinto che si tratta di Filacciano. Poi ho chiesto in
giro.
Si tratta di Ponzano in provincia di Roma.]
Nessun commento:
Posta un commento