Un fiore che esplode del fotografo Martin Klimas
[Dialogante 2] Si diceva
dell’autoreferenza. È un punto dove la semiotica sconfina nella metafisica: l’Io di ‘Io sto mentendo’ non è infatti
solo un pronome personale ma un effettivo soggetto che si autoelimina con le
stesse parole che sta pronunciando. Quell’Io
è impossibile, meglio: indecidibile, cioè può essere e nel contempo non essere;
quindi l’Io che dice “sto mentendo” è certamente un altro.
[Dialogante 1] Tu ci giochi
con l’autoreferenza, ma Gödel l’ha presa terribilmente sul serio fino a mettere
in crisi tutta la logica classica da Aristotele a Hilbert.
[Dialogante 2] Se ne deduce
che questa logica doveva essere ben fragile se è bastata una parola (al limite:
‘mento’) per farla precipitare su se stessa.
[Dialogante 1] Non
condivido la deduzione: perché ciò accadesse c’è voluto tutto il carico di
millenni di studi logici. L’odierna crisi della logica classica non si deve a
una frase o parola, ma all’interpretazione
che le si è data entro quella
logica.
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