sabato 29 novembre 2008

Sfacelo


(Nell'immagine: terre devastate da incendi dolosi in Kalimantan, Borneo, 2006)

Stamane stavamo analizzando con Boris alcune delle sue Passioni del "secondo Boris" (quello dopo la Grande Pausa del ventennio 1968-1988).

E nella Passio mundana del 2000 (catalogo CBP-IIa:6, secondo Patrizia Conti), ci troviamo musicata la poesia di G. Trakl intitolata Verfall (Sfacelo).

Eccola in traduzione di Ida Cappelli, prima moglie di Boris (Giulio Einaudi Editore, Torino 1979, pag. 32):
A sera, quando suonano pace le campane,
Seguo i voli meravigliosi degli uccelli
Che in lunghe schiere, devoti pellegrini,
Dileguano nel chiaro, vasto autunno.

Vagando nel giardino denso d'ombre
Sogno le loro sorti più radiose
E sento appena scorrere le ore
Sopra le nubi seguo il loro corso.

Ma un alito mi fa tremare di sfacelo.
Il merlo geme tra i rami spogli.
Rossa ondeggia la vita su grate rugginose,

E, funebre ridda di fanciulli esangui
Su bordi di fontana cupi e sfatti,
Tremano chini al vento azzurri astri.
Linguaggio che ha affascinato Boris -per il quale Trakl, un po' come Cristo, si carica di tutto il dolore del mondo- e lo ha spinto a musicare le sue poesie in numerose occasioni.

Che abbia qualche rilevanza ecologica nel mondo contemporaneo?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La poesia di Trakl è struggente nella sua sconsolata bellezza... La foto evoca un mondo ridotto a deserto, come dopo un'esplosione atomica: a Parigi, c'è in questi giorni, alla Fondation Cartier, una mostra di foto e di informazioni su schermi gigante riuniti da Paul Virilio, filosofo, e - come definisce se stesso - "météopolitologue", sulla catastrofica accelerazione dei flussi migratori di popolazioni in cerca, attraverso il pianeta, di acqua, di nutrimento, di possibilità di sopravvivenza: secondo Virilio il futuro dell'umanità sarà fatto di "nomadi dappertutto a casa loro" (con Internet, cellulari, sorveglianza telematica...) e di "sedentari che non abitano da nessuna parte" (campi per rifugiati, centri di detenzione, dormitori, baraccopoli...).

Claude

Anonimo ha detto...

Tovo bellissima questa visione di futuri ipotetici dove nomadi e sedentari si scambiano i ruoli..

Rigobaldo ha detto...

Virilio è un ottimistone! :)