martedì 11 novembre 2008

Boris risponde

Continua l'interesse di Boris verso i commenti che ci avete inviato. Questa volta ci riferiamo a quelli del post pubblicato il 3 Novembre 2008: 'Comunicare su questo Blog'.
Boris viene registrato mentre parla ad Alessandro (un collaboratore) che sta dall'altra parte della telecamera. Lo sguardo verso l'alto di Boris dipende da quello, non è avvenuta nessuna apparizione!

Si, un pò di simpatia ogni tanto non guasta ... ad ogni modo ecco il video:



'... Come mai siamo spesso inibiti quando si tratta di esporre quel che pensiamo? ...'

'... forse quello che frena è proprio il 'giudizio' interno\esterno che si ha paura di ricevere e che blocca. Poi, tanta pigrizia! ...'

'... il sistema scolastico, che ci abitua fin da bambini alla conformità; è bravo chi, rispondendo, ripete quello che la maestra ha detto alcuni giorni od ore prima. Questo schema si ripete poi in ogni situazione di autorità ...'
Che ne pensate?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa questione del giudizio, riflettendoci, è un altro aspetto che emerge facendo interventi nelle scuole. Il fatto che si parla di qualcosa che non è immediatamente riconducibile a un voto, un'interrogazione, disorienta. E non solo i ragazzi, ma anche gli insegnanti che per invocare l'attenzione dei discepoli distratti ricordano che "mi farete una relazione su questo!", "sarà argomento d'esame!!". Oppure capita che al cambio dell'ora, durante l'avvicendamento degli insegnanti, il baccano cresca in maniera eccezionale, proprio venendo a mancare l'autorità, cioè la persona che può metterti il voto. Inutile provare a convincerli che certi discorsi hanno un valenza che va aldilà della lezioncina, e neppure che potenzialmente le ripercussioni che rischiano dal sottoscritto in cambio della loro disattenzione sono potenzialmente più pericolose per loro (anche se mi pare sia vietata l'aggressione fisica...sbaglio?). Se non fa voto non conta. E questo succede anche all'università, tranne pochi esempi. D'altronde, come si diceva, siamo imbevuti in questo modello in età in cui si è particolarmente ricettivi, e l'influenza si sente.
E' un po' pericoloso fare tutto solo per il voto. Credo che alla lunga porti all'appiattimento.
Ok, adesso basta perder tempo, vado a studiare per la verifica di domani.

Anonimo ha detto...

All'anonimo,
Lei lega il giudizio al potere mi pare. Io ti giudico, tu stai sotto di me e devi temermi.Bello!
Mi viene da pensare inoltre che questo genere di rapporto tra giudizio\potere sia l'essenza della nostra affezionata Chiesa e del rapporto che tutti noi abbiamo con il nostro Superiore: il Creatore.
Dio\professore giudicherà un giorno il suo grege\studenti.
Credo che il nesso tra le cose non sia tanto casuale, andrebbe approfondito. Certo è che la nostra cultura è fondata proprio su questo: le tanto sbandierate e sacre matrici giudaico-cristiane.
Trovo inoltre che sia un modo di vivere i rapporti un pò mercenario: io do un pò di attenzione\merce a te, tu dai un buon giudizio\sempre merce a me, si crea un mercato, una moneta, una borsa e così possiamo fare una bella crisi...si, insomma questo è un altro discorso.
Credo che un rapporto si possa costruire in un altro modo: sul 'rispetto reciproco', entrambi riconoscono all'altro qualcosa e se la scambiano gratis perchè sono entrambe importanti per vivere al meglio.
Cordiali Saluti
Il Signor A.

Anonimo ha detto...

scripta manent...
l'interlocuzione è come la musica dal vivo: la spontaneità e l'energia della voce, del respiro, la mimica ecc. rendono tollerabili imprecisioni che una volta scritte peserebbero diversamente. Scrivere, e quindi lasciare un commento a un blog, tanto più se un blog con pretese culturali, richiederebbe molto tempo, tempo che di solito non posso concedere all'utilizzo di internet. d'altra parte troppe volte nei commenti ai blog ho constatato un inutile scialo di parole che mi ha fatto pensare che qui tutti vanno di fretta...
probabilmente mi servirebbe il passaggio a una nuova forma di comunicazione scritta-ma-immediata che per le nuove generazioni è naturale, per me è ancora un po' ostica.
comunque grazie dell'invito, continuerò a seguire e forse, pian pianino riuscirò a lasciarmi andare di più.
a presto
giovanni

Anonimo ha detto...

Salve Giovanni Bataloni, lieto di fare la sua conoscenza.
Posso domandare cosa intente con il termine 'pretese culturali'? E poi le nomina il 'tempo', nel senso che la gente non ha più 'tempo', o il 'tempo' diventa una scusa per 'essere pigri'?
Cordiali Saluti
Il Signor A.

Anonimo ha detto...

Direi che "lasciarsi andare" sia assolutamente chiave; questa è una forma nella quale conta molto la spontaneità (lo si vede già dai post).

Comunque propongo un accordo per chiunque voglia entrarci: curiamo il pensiero -nel senso di "essere noi stessi", di "cercare di dire cose che sentiamo, come le sentiamo"-, ma non preoccupiamoci della forma, tanto meno dell'ortografia. Al volo. Qualora questi pensieri trovino ascolto, il dialogo scorrerà, ci sarà sempre tempo di precisare, spiegare meglio ...

Anonimo ha detto...

Rigobaldo ti seguo...
Il Signor A.