lunedì 27 ottobre 2008

Paolo e Francesca parlano di fisica

Boris impiega spesso nella scrittura, rivolgendosi ai piccoli e agli adulti, la forma del dialogo. Così sono nati i 'Dialoghi fittizi'. L'alternarsi di due o più voci, trattate con il medesimo rispetto, permette di sviluppare un argomento utilizzando lo 'stile di pensiero' metaculturale: i dialoganti, infatti, si offrono gli uni agli altri, in parole semplici, visioni alternative che stimolano nuovi pensieri e permettono l'arricchimento reciproco.

Oggi vi proponiamo la prima parte di un dialogo in tre sezioni di argomento scientifico: Paolo (nella voce di Boris Porena) e Francesca (nella voce di Fernando) parlano di ... 'che cos'è la fisica'
...

Dialogo Fittizio 'Che cos'è la fisica - Paolo, Francesca' (dialogo primo)



... e provano a trovarle uno spazio tra le scienze ...

Le sezioni successive saranno pubblicate prossimamente.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sono chiesto un sacco di volte cosa sono i nostri pensieri...cos'è il pensiero. Elettricità semplice o qualcosa di più.-Purtroppo non ho un'idea precisa in merito. Ma è molto stimolante il 'dialogo fittizio' qui proposto, non da soluzioni, fa pensare! Fa pensare anche alla funzione che ha la fisica e come spesso i confini di questa 'materia' si confondano con la Filosofia. Continuerò a rifletterci. Grazie
A.

Anonimo ha detto...

A me ha fatto pensare la prima parte, quella dove si cerca di trovare un ambito di pertinenza per ogni materia. Mi ha ricordato una situazione che si è ripresentata anche recentemente all'università, quando trattando lo stesso argomento in due corsi differenti si sente dire: "ma questa è fisica tecnica!". Fa pensare sul come diamo delle etichette alle cose, dividiamo la conoscenza in piccole branche, e più ci si specializza più si spacca il capello in quattro. D'altronde non è la stessa cosa che succede in quella che chiamiamo politica? Una volta qualcuno mi disse: "in Italia tre persone fanno tre partiti".

Anonimo ha detto...

Si è vero, lo specialismo è limitante per certi versi perchè ti distoglie dalla visione d'insieme. Ma pure quello serve, altrimenti si galleggia eternamente.
Le etichette comunque si danno spesso non solo alle materie o alle discipline...ma pure alle persone. Ad esempio:
quello è mio fratello, mio fratello è felice ride sempre, mio fratello sarà sempre felice....oggi lo guardo: mio fratello piange, si non c'è dubbio è felice!
Penso che questo lo si fa spesso.
A.