lunedì 27 ottobre 2014

Tratta XX.3 (viii) – Partecipazione



[Dialogante 1]  Se ne parla nelle più diverse situazioni:
  partecipazione alle spese, ai guadagni
  partecipazione alla discussione
  partecipazione a un dolore, una gioia
  partecipazione al governo, a una responsabilità
………
[Dialogante 2]  Il termine è oggi centrale nella politica, in particolare per caratterizzare un tipo di democrazia in opposizione alla democrazia rappresentativa, tuttora dominante.
[Dialogante 1]  Nominalmente, il comunismo avrebbe mirato a una democrazia partecipativa con i soviet, i consigli di fabbrica, di quartiere ecc.; nei fatti non è riuscito neppure a instaurare una democrazia…
[Dialogante 2]  C’è però da domandarsi: c’è qualcuno veramente interessato a una partecipazione diretta ai momenti decisionali, quando si tratta di mettersi in gioco come persone…
[Dialogante 1]  … con le proprie convinzioni, il proprio status sociale, i propri averi?
[Dialogante 2]  Non è molto più comodo delegare ad altri le decisioni, anche le proprie, riservandosi il diritto, se le cose vanno male, di cambiare la delega?
[Dialogante 1]  Penso che il successo della democrazia rappresentativa sia dovuto in massima parte proprio alla propria deresponsabilizzazione, ma è anche vero che, data la complessità dello stato moderno, con le divergenti esigenze dei suoi abitanti, i giganteschi interessi da gestire, la pressione della concorrenza da equilibrare, il governo di ognuno di questi stati richiede un insieme di competenze che il comune cittadino non possiede. È quindi necessario ripartire queste competenze entro un team di ‘esperti’, capaci di indirizzare il governo del paese nella direzione più favorevole al suo sviluppo. Ecco, quindi le ‘Camere’.
[Dialogante 2]  E gli eletti dal voto popolare sono effettivamente all’altezza del loro compito?
[Dialogante 1]  Che domanda! Ovviamente no.
[Dialogante 2]  E, nel considerare la “direzione più favorevole” allo sviluppo del proprio paese, si tiene conto anche al benessere degli altri?
[Dialogante 1]  Che domanda! Ovviamente no.
[Dialogante 2]  E, nell’individuare la “direzione più favorevole”, si tiene conto anche di ciò che è ‘favorevole’ alla conservazione del pianeta entro i limiti della vivibilità?
[Dialogante 1]  Che domanda? Ovviamente no.
[Dialogante 2]  E alla vivibilità di domani, ci si pensa?
[Dialogante 1]  Che domanda? Ovviamente no.
[Dialogante 2]  E allora che ci stanno a fare i nostri rappresentanti?
[Dialogante 1]  Dì piuttosto: che ci stiamo a fare noi tutti se deleghiamo ad altri le risposte a queste domande?

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