venerdì 24 ottobre 2014

Tratta XX.3 (v) – Concorrenza



[Dialogante 1]  La concorrenza è diffusa in tutta la biosfera. Le piante bisognose di luce concorrono per un posto al sole, le altre per un posto all’ombra.
[Dialogante 2]  Ancora più evidente è la concorrenza nel mondo animale. La televisione ci mostra pressoché quotidianamente le lotte intraspecifiche per il predominio nel branco, per le priorità di accesso al cibo, ‘il diritto’ all’accoppiamento, quelle interspecifiche per il possesso di un territorio, addirittura tra ordini e classi, come un tempo lontano la concorrenza tra rettili e mammiferi per il dominio del pianeta.
[Dialogante 1]  C’è da domandarsi perché, vista una così larga diffusione, proprio a noi uomini, i campioni della concorrenzialità, è venuto in mente (solo ad alcuni per la verità) di ridurre, se non di abolire la concorrenza, almeno tra conspecifici.
[Dialogante 2]  In realtà questa idea era già venuta in mente ad api, formiche e termiti e, seppure in forma assai meno radicale, anche ad alcuni vertebrati.
[Dialogante 1]  In qualche modo gli stessi uomini hanno costruito delle barriere ideologiche –pietà, fratellanza, uguaglianza– per arginare la furia devastante della concorrenza.
[Dialogante 2]  Oggi poi, che il potere distruttivo dell’energia atomica ha messo in forse la nostra stessa sopravvivenza, quella, che da Darwin in poi è stata considerata una legge generale del vivente, credo, crediamo vada sottoposta al controllo della mente.
[Dialogante 1]  E, al punto in cui siamo, questo controllo deve spingerci fino all’abolizione…
[Dialogante 2]  … direi piuttosto alla sostituzione col principio, altrettanto diffuso, della sinergia, come quella tra funghi e alghe nei licheni…
[Dialogante 1]  … che, guarda caso, vivono anche loro sulla superficie di allori a pietre…
[Dialogante 2]  … come noi che viviamo sulla superficie del nostro pianeta.

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