lunedì 1 luglio 2013

19 Postini sulle funzioni di una ‘Casa della Pace’ in Sabina (iii)


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Va da sé che un lavoro di analisi impostato come detto nel postino precedente richiede, se vuol coprire l’insieme delle aree culturali presenti sul nostro pianeta, tempi eccessivamente lunghi, probabilmente incompatibili con le aspettative di vita della specie umana se non saprà realizzare la transizione dallo stadio culturale a quello metaculturale di cui più volte si è detto, anche in questi postini. Bisognerà quindi, parallelamente al lavoro di analisi, iniziare da subito anche la ricerca di stili di vita e di pensiero alternativi a quello oggi interculturalmente dominante.

La pace non si raggiunge per forza propria o con la semplice buona volontà; occorrono cambiamenti che non sono neppure pensabili senza un disinteressato lavoro di ricerca e sperimentazione, che a sua volta esige la collaborazione dell’intera popolazione mondiale nonché la disponibilità a recedere, se necessario, da credenze e abitudini inveterate da secoli. Le forze che presumibilmente si opporranno a questi cambiamenti sono ovviamente gigantesche e lo saranno sempre di più giacché siamo noi stessi a produrle senza rendercene conto. E se noi, come Centro Metaculturale, possiamo poco o nulla contro quelle forze in quanto tali, possiamo però aiutare le nostre menti a riflettere sulle responsabilità, anche personali, a fronte di tutto ciò che sta accadendo e, ancor più, su quello che potrebbe accadere se continuassimo a chiudere occhi, naso e orecchie sulle conseguenze del nostro dissennato comportamento.

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