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Va da sé che un
lavoro di analisi impostato come detto nel postino precedente richiede, se vuol
coprire l’insieme delle aree culturali presenti sul nostro pianeta, tempi eccessivamente
lunghi, probabilmente incompatibili con le aspettative di vita della specie
umana se non saprà realizzare la transizione dallo stadio culturale a quello
metaculturale di cui più volte si è detto, anche in questi postini. Bisognerà
quindi, parallelamente al lavoro di analisi, iniziare da subito anche la
ricerca di stili di vita e di pensiero alternativi a quello oggi
interculturalmente dominante.
La pace non si
raggiunge per forza propria o con la semplice buona volontà; occorrono
cambiamenti che non sono neppure pensabili senza un disinteressato lavoro di
ricerca e sperimentazione, che a sua volta esige la collaborazione dell’intera
popolazione mondiale nonché la disponibilità a recedere, se necessario, da
credenze e abitudini inveterate da secoli. Le forze che presumibilmente si
opporranno a questi cambiamenti sono ovviamente gigantesche e lo saranno sempre
di più giacché siamo noi stessi a produrle senza rendercene conto. E se noi,
come Centro Metaculturale, possiamo
poco o nulla contro quelle forze in quanto tali, possiamo però aiutare le
nostre menti a riflettere sulle responsabilità, anche personali, a fronte di
tutto ciò che sta accadendo e, ancor più, su quello che potrebbe accadere se
continuassimo a chiudere occhi, naso e orecchie sulle conseguenze del nostro
dissennato comportamento.
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